Ebola, primo morto in Germania.
Psicosi in Italia, falso allarme a Fiumicino

Ebola, primo morto in Germania. ​Psicosi in Italia, falso allarme a Fiumicino

di Mario Landi
ROMA - Fra falsi allarmi (un aereo è dovuto atterrare a Fiumicino per il malore di due persone) ed emergenze reali, continua a crescere il bilancio dell'epidemia di Ebola: il totale dei casi è salito a 8.914 e raggiungerà i 9mila entro la settimana. I decessi sono saliti a 4.447 con una mortalità che è sempre la stessa, attorno al 50%.





In Europa un contagiato di Ebola è morto la notte scorsa in Germania, segnando il primo decesso nel paese: si tratta di un dipendente africano dell'Onu portato a Lipsia dalla Liberia. L'uomo, di 56 anni, è deceduto in un ospedale della città dell'est della Germania. Escluso il contagio invece per il caso di Bruxelles che aveva fatto ieri preoccupare il Belgio.

Del resto, come ha spiegato professor Robert Gallo, immunologo e virologo statunitense, noto soprattutto per aver scoperto nel 1983 il virus Hiv, «non ci sono al momento virus più potenti di Ebola in Africa e più pericolosi di questo».



Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu intanto si è riunito per discutere dell'emergenza e gli Usa stanno pensando ad uno zar dell'epidemia, un superministro 'ad hoc' per affrontare l'emergenza. La sua nomina viene richiesta al presidente americano, Barack Obama, da più parti. In particolare dai repubblicani, che accusato l'amministrazione di agire in maniera abbastanza efficace.



Le istituzioni di tutto il mondo ormai non hanno più pudori nel definire Ebola una emergenza prioritaria mondiale, i privati cominciano ad allentare i cordoni delle borse: Mark Zuckerberg e la moglie Priscilla Chan hanno donato 25 milioni di dollari al Center for Disease Control Foundation per combattere l'epidemia di Ebola.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Ottobre 2014, 11:53
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