Salvataggio in Antartide, i due membri
della base Usa sono atterrati in Cile -Foto

Antartide, salvataggio ok: l'aereo atterrato in Cile
Quella che per molti era una 'missione impossibile' alla fine si è conclusa con successo. La parte più dura e difficile è stata infatti compiuta: arrivare e ripartire dalla base Usa Amundsen-Scott del Polo Sud, nonostante i forti venti e temperature di -60 gradi, nel pieno dell'inverno antartico. L'equipaggio del Twin Otter, partito lo scorso 14 giugno da Calgary in Canada, ci è riuscito e, dopo aver caricato a bordo i due membri della stazione Usa (alle 15 italiane), che necessitano di cure urgenti, è ritornato alle 20 italiane alla base britannica Rothera, sulla costa del continente bianco. L'aereo è poi giunto in Cile.
 
 


La National Science Foundation (Nsf), che gestisce la stazione di ricerca Usa, ancora non ha diffuso informazioni sullo stato di salute delle due persone soccorse. Nella base Usa erano presenti in 48 persone: 39 uomini e 9 donne. L'unico dato sicuro finora è che una delle due persone soccorse è un impiegato stagionale della Lockheed Martin Antarctic Support Contract (ASC), la società che si occupa della logistica nella base. La seconda persona evacuata ha invece un problema di salute diverso, che normalmente potrebbe essere gestito nella stazione Usa, ma che si è deciso di far evacuare 'approfittandò del passaggio dell'aereo, come ha fatto sapere Kelly Falkner, direttore dei programmi polari della Nsf. «Siamo molto preoccupati - ha commenta Falkner alla rivista Nature - e lo saremo finché tutto non sarà risolto. Ma sono contenta, perché ho trascorso molto tempo sui Twin Otter, con alcuni dei migliori piloti del mondo». E bisogna esserlo per forza per affrontare un viaggio come questo. I due aerei infatti hanno volato lungo tutto il continente americano, e si sono dovuti fermare un giorno in più all'aeroporto cileno di Punta Arenas a causa del maltempo.

Una volta che le condizioni meteo sono migliorate, sono riusciti a raggiungere la base Rothera il 20 giugno. Lì anche il personale britannico ha fatto la sua parte, pulendo la pista di atterraggio e monitorando le condizioni meteo. Il 21 giugno uno dei due aerei, approfittando di una finestra meteo favorevole, ha raggiunto nel pomeriggio (le 23 italiane) la base Usa distante 2.400 chilometri, dopo un volo di quasi 11 ore al buio, mentre l'altro velivolo è rimasto a Rothera per offrire supporto in caso di necessità di una missione di ricerca e salvataggio. Poche ore di riposo per l'equipaggio, composto da pilota, co-pilota, ingegnere di volo e medico, e poi oggi di nuovo in aria con i due pazienti a bordo, approfittando del meteo favorevole, verso la base britannica, dove l'aereo è atterrato dopo circa 5 ore di volo. Dopo Rothera i due aerei ripartiranno per portare i pazienti in ospedale. I viaggi in Antartide sono sempre un'incognita a causa del tempo, e proprio per questo durante l'inverno, da marzo a novembre, non ci sono voli verso il continente bianco. Solo nel 2001 e nel 2003 erano state fatte delle missioni di salvataggio invernale, ma mai al culmine dell'inverno come ora, quando buio e freddo sono al loro apice.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Giugno 2016, 13:33
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