Per rasserenare i Comuni che dovranno fare a meno di un'entrata consistente, il presidente del Consiglio prende l'impegno di dare «ai primi cittadini un assegno corrispondente» al taglio dell'Imu e della Tasi. Perchè, per il premier è venuto il momento di dare «messaggi di serenità. Noi stiamo ripartendo e dopo tre anni con il segno meno ora l'Italia torna con il segno più”». Così, dal salotto di Bruno Vespa traccia la road map della ripresa: dopo Imu e Tasi sarà la volta di Ires (2017) e Irpef (2018). E poi interventi per il Mezzogiorno: «Stiamo studiando il credito di imposta o la possibilità continuare il taglio dei contributi per gli assunti».
Sulla riforma delle pensioni, invece, Renzi va più cauto: «Dobbiamo trovare un meccanismo per cui chi vuole andare un po' prima in pensione prendendo un po' meno soldi possa andarci. Ora dobbiamo vedere quanto prima e quanti soldi. Sono ottimista, ma per lo Stato deve essere a somma zero». L’intervento quindi non sarà contenuto nella legge di stabilità d'autunno e il rinvio fa arrabbiare i sindacati: «Introdurre la flessibilità nell'accesso alla pensione è necessario per dare più equità a chi esce dal mondo del lavoro e favorire l'occupazione dei giovani - dicono Cgil, Cisl e Uil - rinviare per un problema di coperture sarebbe un errore». Ma le risorse mancano: per la manovra d'autunno, senza l'intervento sulle pensioni, andranno trovati comunque circa 30 miliardi.
L'andamento positivo del Pil e le trattative con la Ue per una maggiore flessibilità sul debito fanno essere ottimista Palazzo Chigi, ma è difficile che il complesso tema della riforma pensionistica possa essere definito già in autunno. Intanto la riforma del Senato continua a far discutere i dem, con la minoranza che spinge per reintrodurre l’eleggibilità dei futuri senatori.
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+++++FLASH NEWS+++++Tassa sulla prima #casa, #Renzi: "Il 16 dicembresarà l'ultima volta in cui si pagherà" -GUARDA Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Lunedì 7 settembre 2015
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Settembre 2015, 09:24
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