Il prezzo è fissato a 1,1 euro per azione dall'attuale azionista di maggioranza Pincar, per poi lanciare un'Opa sulle restanti azioni allo stesso prezzo. Il titolo quota così a minimi pluriennali, a un livello pari a meno della metà del precedente minimo a un anno (3,022 euro). Sta di fatto che il titolo Pininfarina in Borsa è crollato. Sospeso per gran parte della seduta, riammesso agli scambi dalle 16,30 di ieri, per segnare nelle ultime battute della giornata un brusco calo del 68,81%, crollando a un prezzo di riferimento di 1,31 euro, con scambi comunque ridotti a causa della forte pressione degli ordini di vendita.
Un'operazione da 50 milioni, più 110 milioni di garanzie sui debiti. Il presidente Paolo Pinfarina, nipote del fondatore della Pininfarina, Battista “Pinin” Farina precisa: «Avremo un partner industriale solido e globale che permette di raffozare l'identità della società, che è e rimarrà italiana, mentre i soldi non hanno passaporto. Questa operazione ci permette di mantenere la tradizione e la storia di una società che ha 85 anni, il suo stile, il suo design, i talenti, l'ingegneria, le sue capacità».
Pure l'ad Silvio Pietro Angori commenta soddisfatto: «Iniziamo a scrivere il prossimo capitolo della storia di Pininfarina. Siamo orgogliosi e felici di entrare a far parte del gruppo Mahindra. Per noi è un lunedì splendido. Pininfarina diventa più forte e più globale che mai». Amen.
La #Pininfarina agli indiani: se ne va un'altra eccellenza del made in Italy Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Lunedì 14 dicembre 2015
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Dicembre 2015, 09:19
