Oltre a 470.785 contratti a tempo indeterminato di nuova attivazione, inoltre, secondo l'Inps, vanno conteggiate le 122.645 trasformazioni di contratti a termine e le 26.396 trasformazioni di rapporti di apprendistato, per un totale di 619.826 nuovi contratti a tempo indeterminato. Nei primi tre mesi dell'anno sono stati quasi 268.000 i rapporti di lavoro instaurati con l'esonero contributivo previsto dalla legge di stabilità.
Numeri che permettono al premier Renzi di guardare con ottimismo al futuro: “La strada da percorrere è ancora lunga, ma la macchina finalmente è ripartita - scrive sulla sua pagina Facebook - Dopo cinque anni di crollo costante, tornano a crescere gli occupati”. Non la pensano allo stesso modo i sindacati, che leggono i numeri da un'altra ottica. Per la Uil, per esempio, si tratta di risultati ottenuti a caro prezzo: “Anche noi siamo contenti se crescono le assunzioni, ma questo percorso è stato costruito con una riduzione delle tutele a carico degli stessi soggetti coinvolti”. Ugualmente critica è la Cgil: “Non ci troviamo di fronte ad una vera svolta, ma ad un grande regalo alle imprese e a meno diritti per i lavoratori”.
Si attende intanto per venerdì il decreto con cui il governo dovrà sbloccare l'indicizzazione delle pensioni.
Il ministro dell'Economia Padoan assicura che “si troverà una soluzione che sarà in armonia con i dettami della sentenza della Corte costituzionale e che rispetterà i parametri che stanno già nel Def”. Un messaggio rivolto anche all'Europa, per garantire che l'Italia rispetterà i parametri imposti dalla Ue nonostante la mole dei rimborsi che spettano ai pensionati. Per questo è ormai certo che il rimborso sarà graduale e partirà quest'anno dal risarcimento delle pensioni più basse per arrivare solo nei prossimi anni a risarcire i pensionati più ricchi.
Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Maggio 2015, 09:49