Pensioni, via ai rimborsi da giugno. Italia sotto
controllo Ue: priorità a redditi bassi e contributi
di Claudio Fabretti
Restano dunque validi gli impegni assunti un mese fa nel Documento di economia e finanza. Le uniche risorse a cui attingere potrebbero essere quelle del tesoretto da 1,6 miliardi, già previsto proprio nel quadro programmatico. Per il resto, bisognerà cercare altrove la copertura. E secondo il ministro dell'Economica, Pier Carlo Padoan, l'impatto sui conti pubblici dovrebbe essere inferiore anche alle ipotesi circolate finora di 4-5 miliardi.
Venerdì in Consiglio dei ministri arriverà il decreto per la rivalutazione delle pensioni. Previsti gli adeguamenti per il passato, ma anche rimodulazioni per il futuro - a quanto pare al ribasso - delle soglie stabilite dal governo Letta nella legge di stabilità 2014.
Saranno i criteri di progressività e temporaneità, già sottolineati dalla Corte Costituzionale, a ispirare l'esecutivo, che punterà sulla gradualità sia negli arretrati sia nei trattamenti a venire.
Sarà data priorità, in particolare, agli assegni più bassi, probabilmente con la fissazione per la rivalutazione al 100% di un'asticella più alta di quella pari a 3 volte il minimo. Con lo scopo di modulare l'indicizzazione all'inflazione per fasce di reddito pensionistico. Per gli assegni più alti si pensa invece a una sfasatura progressiva, con la possibilità di una esclusione delle pensioni più alte, sulle quali la Corte non avrebbe niente da eccepire. Una ipotesi allo studio è quella che prevede di rivedere al ribasso anche il meccanismo Letta, quello che assicura un adeguamento al 95% per i trattamenti tra 1.500 e 2.000 euro, al 75% tra i 2.000 e i 2.500, al 50% tra i 2.500 e i 3.000 euro e al 45% oltre i 3.000 euro (sei volte il minimo).
Intanto Bruxelles sembra orientata a un nuovo ultimatum alla Grecia. Nessun accordo con Atene vi sarà oggi all'Eurogruppo, ma una dichiarazione con cui l'Eurozona chiederà al governo greco «un lavoro più duro» per arrivare a un'intesa entro qualche settimana perché «il tempo sta finendo». I creditori internazionali starebbero preparando una proposta finale da presentare a Tsipras a fine maggio. Un'offerta “prendere o lasciare”.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Maggio 2015, 11:57
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