Altro che crisi e riforme: in Italia gli anziani
sempre più ricchi e i giovani sempre più poveri

Altro che crisi e riforme: in Italia gli anziani ​sempre più ricchi e i giovani sempre più poveri
L'Italia è sempre più un paese gattopardesco: tutto cambia per rimanere com'è. E dopo oltre un anno dall'insediamento di Matteo Renzi, il super-rottamatore (finora solo a parole), al governo, ne abbiamo l'ennesima conferma.





L'uomo che voleva rottamare prima il Pd e poi l'Italia, insieme alla sua squadra di governo, aveva spaventato la cosiddetta 'Generazione delle locuste', ovvero gli over 60 che continuano ad avere un predominio non solo in ogni campo professionale, ma anche soprattutto dal punto di vista economico. Come spiega molto bene Emiliano Fittipaldi in un articolo dell'Espresso, "Se la Corte Costituzionale ha bocciato il mancato aumento delle loro pensioni decisa dall'ex ministro Elsa Fornero, l'Istat ha spiegato che sia nel 2014 che nei primi tre mesi del 2015, malgrado la crisi e il buco nero della disoccupazione in cui continuano a essere risucchiati figli e nipoti, gli over 55 sono stati assunti a gogo, a centinaia di migliaia: solo l'anno passato, segnala l'Istat, i vecchietti in più al lavoro sono 320 mila. La tendenza è ancora più evidente se si evidenzia il periodo 2008-20014, quello della crisi: 1,1 milioni di over 55 occupati in più e quasi due milioni di under 35 in meno".



Ovviamente, i risultati di oggi non derivano solo dalle mancate riforme del governo o dalla crisi economica, ma hanno origini piuttosto lontane, risalenti almeno alla fine degli anni '80. Dal 1987 al 2008, secondo i dati della Banca d'Italia, gli anziani e i pensionati si sono arricchiti moltissimo a svantaggio della generazione degli under 40, che oggi vivono una situazione di miseria. E, dal 2008 a oggi, il trend non è affatto cambiato: le generazioni più vecchie continuano a detenere le percentuali maggiori della ricchezza nazionale, arrivando ad un gap con quelle più giovani forse incolmabile e che comunque non ha analogie in tutta Europa. Dal 1991 a oggi gli over 55 e soprattutto gli over 64 hanno visto crescere il proprio reddito, a differenza di quanto accaduto con gli over 40 e gli over 30.



Gli effetti di questo cambiamento hanno importanti conseguenze anche sociali. Se all'inizio degli anni '90 i poveri erano distribuiti equamente in tutte le fasce d'età, dopo due decenni il numero è diminuito tra gli anziani, rimasto stabile per i cinquantenni e drammaticamente raddoppiato per gli under 40. Ma anche all'interno della famiglia cambiano i rapporti di forza: è vero che gli anziani, compresi coloro che godono delle cosiddette 'pensioni d'oro', non vogliono mollare nulla e si oppongono alla redistribuzione della ricchezza, ma poi nel nucleo familiare tendono ad aiutare figli e nipoti in evidenti difficoltà economiche. In uno Stato, però, servirebbero riforme strutturali più che 'paghette' all'interno della famiglia.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Giugno 2015, 09:34
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