Etihad, ultimatum ad Alitalia. L'ad di Poste
Italiane: "Il servizio non è più sostenibile"

Etihad, ultimatum ad Alitalia. L'ad di Poste ​Italiane: "Il servizio non è più sostenibile"

di Margherita Ossoli
ROMA - Ultimatum di Etihad ad Alitalia. La trattativa deve chiudersi entro il 31 luglio, altrimenti l'annunciato matrimonio rischia di saltare. Sono molte le questioni ancora aperte e si diffondono i timori che la compagnia emiratina possa mollare la partita.





I prossimi due giorni saranno dunque decisivi per la salvezza dell'ex compagnia di bandiera. Qualche schiarita c'è sul fronte dell'impegno di Poste, che sarebbe pronta ad investire 65 milioni nella nuova compagnia.



L'azienda pubblica però ha altri problemi urgenti da risolvere. La consegna di posta, pacchi, raccomandate e assicurate - il servizio universale - secondo Poste “non è più sostenibile e richiede un'attenta revisione del contenuto e delle misure economiche necessarie al suo finanziamento”.



L'allarme lo lancia l'azienda stessa dopo che Agcom ha valutato il servizio in 700 milioni totali per gli anni 2011 e 2012, esattamente la metà di quanto richiesto da Poste (1,4 miliardi). All'orizzonte si affacciano cambiamenti per il servizio postale, la cui revisione viene richiesta anche in vista della privatizzazione che rischia di avere tempi lunghi. Con numeri del genere e un servizio così oneroso per Poste è difficile presentarsi come un investimento allettante. Tra le misure per risparmiare, potrebbe esserci la riduzione del servizio di consegna (oggi assicurato per 5 giorni a settimana) o l'aumento delle tariffe.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Luglio 2014, 10:24
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