C'è un tesoretto di 1,6 miliardi: sarà
impiegato per le famiglie in difficoltà

C'è un tesoretto di 1,6 miliardi: ​è per le famiglie in difficoltà
ROMA - Il Consiglio dei Ministri la scorsa settimana ha approvato il DEF che, come più volte ribadito dal Premier Matteo Renzi non comporta nuove tasse, ma fa emergere un “tesoretto” da 1,6 miliardi di euro (il margine dello 0,1% sul deficit che costituisce lo scostamento fra il quadro programmatico e la flessibilità concessa per le misure a sostegno dell'economia). Nasce a questo punto l'incognita su come verrà impiegato questo avanzo di bilancio, ma Renzi ha subito premesso: “Decideremo nelle prossime settimane se e come utilizzare queste risorse”.



L'ipotesi più accreditata è che vengano impiegate per le fasce più deboli e questa eventualità è stata confermata anche dal Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in una intervista al TG1. Si parla anche di un decreto ad hoc per definire come e a chi destinare queste eccedenze e, fra le vie ipotesi, c'è l'estensione del bonus di 80 euro alle categorie che sono rimaste escluse (pensionati, autonomi ecc.) o l'impiego per la lotta alla povertà. IN ogni caso, il Ministro Padoan ha chiarito che l'obiettivo è quello di una più equa distribuzione della ricchezza e che vi sono varie ipotesi sul tavolo. Come già anticipato la scorsa settimana, il DEF si incentra su una importante spending review di circa 10 miliardi di euro, mediante un taglio alla spesa “improduttiva” e delle agevolazioni. Secondo Padoan, i tagli alla sanità sono un esempio lampante di come possa essere ancora migliorata l'efficienza della spesa. Il DEF, come noto, ha fatto emergere un quadro più ottimistico dell'economia italiana, che quest'anno crescerà dello 0,7%, vale a dire 0,1 punti in più rispetto alle precedenti previsioni. E' frutto del miglioramento del quadro economico europeo, ma anche di una serie di riforme messe a punto dal Governo Renzi, come ad esempio il Job Act: secondo Padoan la riforma del lavoro sta già dando risultati con una riduzione della precarietà ed un aumento dei contratti a tempo indeterminato.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Aprile 2015, 13:54