Morto Cosimo Di Lauro: regista della faida di Scampia, aveva rinunciato al cibo e alla difesa

Morto Di Lauro jr, regista della faida: aveva rinunciato al cibo e alla difesa

di Leandro del Gaudio

Da almeno dieci anni ostentava un atteggiamento remissivo, ai limiti della rinuncia: rinuncia al cibo e alla difesa, comparendo spesso in aula come una sorta di nome da evocare all’appello nei rispettivi processi. Poco cibo, condizioni igieniche volutamente deficitarie, niente linea difensiva nel merito delle accuse; oltre a una tenuta psichica segnalata spesso nel corso dei processi come al limite. Sarà l’autopsia a stabilire cosa ha provocato la morte del 49enne Cosimo Di Lauro, mentre si estinguono i processi che lo vedevano ancora imputato a Napoli come mandante di omicidi che hanno segnato la storia della faida di Scampia, tra il 2004 e il 2005 (oltre sessanta omicidi).

Cosimo Di Lauro stava scontando l’ergastolo per il duplice delitto Duro-Panico, per l’omicidio di Massimo Marino, mentre era imputato nel nuovo processo (aperto dopo le dichiarazioni di un pentito) sulla morte di Carmela Attrice (uccisa perché madre di uno scissionista, venne attirata in una trappola al citofono).

Da oltre quindici anni al carcere duro, saranno i pm di Milano a svelare i retroscena della morte del regista della faida, la cui foto (quella vestito alla Brandon Lee) al momento dell’arresto circola ancora su molti canali social. 

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Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Giugno 2022, 08:31
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