«Combattiamo per spodestare Putin». Così uno dei tanti soldati soldati russi che sono passati tra le fila di Kiev nella cosiddetta «legione della Russia libera», uno schieramento speciale di truppe nata per contrastare il potere dello Zar, sempre più in crisi dopo l'inizio dei combattimenti in Ucraina. Ribellione, spirito di rivalsa, indignazione per le modalità autoritarie e spesso spietate con cui i generali di Mosca conducono le operazioni in terra straniera: sono tanti i motivi che hanno spinto diversi commilitoni a cambiare fronte. «Ho saputo che nelle ultime 24 ore ci sono state 300 richieste per entrare nella nostra legione», ha detto in un punto stampa organizzato da Interfax Ucraina uno degli ex soldati di Putin.
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I tre militari dell'esercito del Cremlino si sono presentati al briefing con la testa incappucciata e non hanno voluto rivelare il proprio nome, la brigata di cui facevano parte, né le circostanze in cui sono passati dall'altra parte della barricata per non compromettere «la sicurezza nostra e delle nostre famiglie rimaste in Russia, senza la possibilità di andarsene. Se parliamo, i nostri parenti saranno perseguitati». Non hanno rivelato neanche il numero dei membri della «legione della Russia libera», ma solo fatto sapere che sono «tanti» e che vi fanno parte «militari ed ex militari e cittadini russi e non solo (come bielorussi) che si uniscono a noi».
I militari di Mosca passati a combattere con Kiev hanno per questo rivolto un appello «a tutti i cittadini e ai soldati russi: unitevi a noi per combattere il regime di Putin», augurandosi che «in Russia ci siano ancora persone coscienziose che ci aiutino a spodestare Putin».
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Aprile 2022, 18:50
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