Messi di fronte alla necessità di fare una scelta drastica tra turismo e salute, gli abitanti dell'Isola di Pasqua non hanno avuto dubbi. Hanno scelto la seconda. E hanno chiesto ai turisti, che pure sono una delle loro principali risorse economiche, di avere un altro po' di pazienza e di non raggiungere l'isola almeno fino a che il Covid non sarà più considerato una minaccia. Nel referendum consultivo organizzato sull'isola, infatti, il 67% dei residenti ha votato contro il ritorno dei visitatori.
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L'Isola di Pasqua, solo 8 casi da inizio pandemia
L'isola di Pasqua, famosa per gli imponenti e misteriosi megaliti, grazie alla sua posizione a 3.700 chilometri al largo della costa del Cile è uno dei luoghi più isolati del mondo. Una caratteristica che ha sempre creato notevoli problemi agli abitanti. Ma che si è rivelata una risorsa inaspettata in tempi di pandemia. Dal 16 marzo del 2020, infatti, cioè da quando il Cile ha proclamato lo stato di emergenza, l'isola si è completamente chiusa al mondo esterno, vietando ai turisti di raggiungerla. Una scelta radicale che ha tuttavia dato i suoi frutti, anche perché il 73% degli abitanti è vaccinato contro il virus. Finora, infatti, si sono avuti soltanto otto casi di Covid con nessun decesso e nessun nuovo contagio da settembre del 2020. Un successo, insomma, che ha spinto le autorità locali a chiedere alla popolazione se non fosse arrivato il momento di riaprire le porte ai visitatori.
Il referendum: no al ritorno dei turisti
Domenica 24 ottobre i residenti sono stati quindi chiamati a esprimere la loro opinione in un referendum.
Residenti divisi
Nonostante l'affluenza ridotta, il dibattito ha diviso nettamente i residenti. «L'isola trae il suo reddito dall'industria del turismo. È una fonte importante della nostra economia» ha detto Salvador Atan, vicepresidente della comunità locale, in una dichiarazione riportata dal francese L'Obs assieme a quella di un altro residente, Hugo Atan, che ha invece votato no: «Credo che l'isola possa vivere senza visitatori, dobbiamo soltanto reinventarci e ricordare cosa hanno fatto nel passato i nostri padri e i nostri nonni che sono sopravvissuti anche senza turismo».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Ottobre 2021, 10:30
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