Macron in visita al centro anti-violenza testimone di un'aiuto negato a una vittima
Una donna in pericolo chiede aiuto a un centro di assistenza di Parigi. In quel momento il presidente Macron è in visita al centro a cui si rivolgono le vittime di violenza. Ma la gendarmeria rifiuta di soccorrere la donna e scatta l'inchiesta interna per la mancata assistenza. É successo ieri, nella giornata di lancio della mobilitazione dopo le 100 vittime di femminicidio dall'inizio dell'anno. Macron ha voluto far visita alla sede del «3919», il centro di assistenza della polizia al quale le donne vittime di minacce o violenze sono invitate a telefonare. Macron si è fermato ad ascoltare una telefonata in diretta di una donna di 57 anni, 40 di matrimonio. Ha abbandonato il tetto coniugale dopo aver denunciato violenze del marito e adesso vuole rientrare in casa per riprendere le sue cose ma ha paura del marito che la minaccia. Chiede aiuto, viene rassicurata: «lei è in pericolo, non può rientrare con suo marito in casa, gli agenti possono accompagnarla». «Ma non vogliono farlo», ribatte la vittima, che si trova all'interno di una gendarmeria. «Sono obbligati - ha risposto la donna del 3919 - mi passi il colonnello che rifiuta. Non vuole? Se n'è andato?». Davanti allo sguardo preoccupato e imbarazzato di Macron, un gendarme presente nel centro assistenza ha preso l'iniziativa di parlare all'ufficiale: «Buongiorno, potete riaccompagnare questa donna in casa sua?». «No - ha risposto il militare, ignorando che Macron fosse all'ascolto - c'è bisogno di un ordine dell'ufficiale giudiziario».
Macron è rimasto in silenzio, scuotendo la testa - ha raccontato chi era presente - per tutto il tempo, un quarto d'ora circa, durante il quale l'interlocutrice del 3919 ha continuato a parlare con l'ufficiale per convincerlo, invano: «Si tratta della vostra missione, questa donna è minacciata di morte, aspettate che la uccidano?».