“Il gruppo come cura”: la psicoanalisi per Claudio Neri

“Il gruppo come cura”: la psicoanalisi per Claudio Neri

Una “cassetta per gli attrezzi” a beneficio di psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, operatori di comunità e studenti, ma soprattutto la testimonianza diretta di una preziosa esperienza lunga decenni e dedicata quasi interamente all’analisi di gruppo. È uscito in questi giorni in libreria, per Cortina Editore, “Il gruppo come cura”, ultima fatica letteraria di Claudio Neri, neuropsichiatra e docente in varie università europee, a quattro anni di distanza da “Gruppo”, che nel 2017 aveva ottenuto grandi riscontri di vendite, con traduzioni ed edizioni in diverse lingue. “Questo libro - spiega l’autore nell’introduzione- nasce da un’esigenza profondamente sentita. Ho avvertito che era mio compito trasmettere il metodo di lavoro che avevo messo a punto in tanti anni e che si era dimostrato utile ed efficace”.

Il risultato è un testo perfettamente fruibile anche dai non addetti ai lavori, che sa far convivere la narrazione di una storia e di un personaggio principale, Gianna, che fa da fil rouge a tutto il percorso, con la descrizione delle dinamiche del gruppo e il racconto delle sessioni di analisi.

Con la sua prosa fluida e accattivante “Il gruppo come cura” si concentra soprattutto sulla clinica e si muove all'interno di riferimenti teorici e letterari di ampio respiro.

Deliziosa la genesi del testo nel racconto di Neri: “Dopo aver raccolto una grande quantità di schizzi clinici, appunti sulle idee più importanti, citazioni tratte da libri e articoli, avrei dovuto incominciare a mettere nero su bianco. Niente da fare: ero bloccato! Dopo alcune settimane, è arrivato questo sogno: “Ero con un gruppo di persone e dovevamo girare un film su un paese che conoscevo abbastanza bene. Il film doveva mostrare vari aspetti del paese e dei suoi abitanti. Proponevo che nel film venisse inserita anche una storia di coppia. In questo modo, gli spettatori avrebbero potuto più facilmente identificarsi con il contenuto del film. Indicavo una donna seduta tra gli altri del gruppo. Le proponevo di essere uno dei protagonisti del film. La donna era abbastanza stupita, ma sembrava contenta”. Ho pensato che il sogno mi suggerisse di cambiare il modo in cui mi configuravo l’impresa di scrivere il libro. Non avrei dovuto scrivere da solo ma insieme agli altri membri del gruppo, mentalmente insieme a loro”.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Aprile 2021, 15:35
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