Fermata una baby gang a Udine. Una banda, composta da minorenni, ritenuta responsabile di una serie di rapine, tentate rapine, atti persecutori e lesioni personali commessi ai danni di altri coetanei nel capoluogo udinese è stata individuata e bloccata dalla Polizia di Udine che ha eseguito 4 misure cautelari nei confronti di altrettanti minori all'esito dell'operazione Generazione Z.
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Gli episodi risalgono al periodo tra l'ottobre 2020 e il febbraio scorso e sono avvenuti per lo più in luoghi frequentati da ragazzi: fast food, giardini pubblici, stazione delle corriere e treni. Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile il gruppetto di minorenni, sia italiani che stranieri, coadiuvati in alcune circostanze dalla complicità di ragazzi maggiorenni, si muovevano in città in gruppi omogenei e interscambiabili e individuavano le vittime che, minacciate dal branco, erano costrette a subire passivamente la volontà degli aggressori, al fine di evitare conseguenze ancor più gravi. Quattro di loro sono risultati ora destinatari delle misure cautelari chieste e ottenute dal Pm della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste. La Squadra Mobile sta eseguendo due misure di custodia in istituti penali minorili nei confronti di due ragazzi di 15 e 16 anni; altri due ragazzi di 15 e 17 anni saranno collocati invece presso Comunità per Minori fuori Regione. Nell'ambito della stessa attività, sono state delegate e in fase di esecuzione le perquisizioni locali e personali nei confronti di altri 10 minori di età compresa tra i 15 ed i 17 anni, coinvolti nelle indagini.
È lunga la serie di episodi di aggressioni e rapine contestato alla baby gang dalla Polizia di Udine. Il primo risale al 26 ottobre 2020, ed è avvenuto all'interno di un fast-food di Udine.
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In quell'occasione, uno degli indagati era risultato anche in possesso di un coltello a serramanico. Sempre nei pressi dell'autostazione la baby gang aveva preso di mira e molestato in più occasioni, tra dicembre e gennaio, una stessa persona, che dunque aveva cominciato a vivere in un persistente stato di paura. In una circostanza questa persona fu spintonata contro una delle vetrine della zona, bloccata e colpita al volto con un pugno obbligandola a consegnare il borsello di marca che aveva con se; una seconda volta fu minacciata con una pistola finta puntata alla tempia; una terza volta la persona fu colpita con un pugno al volto provocandole una contusione alla mandibola con una prognosi di 7 giorni, poiché si era rifiutata di commettere un furto di vestiti in un noto centro commerciale. Infine, il 9 febbraio scorso, a Udine, presso la stazione dei treni, la gang aveva accerchiato un altro ragazzo e minacciandolo pesantemente, lo avevano costretto a consegnare il monopattino su cui viaggiava e il denaro che aveva con sé.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Marzo 2021, 11:28
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