Roma, i topi “snobbano” l’amatriciana: le trappole fanno flop

Roma, i topi “snobbano” l’amatriciana: le trappole fanno flop

di Franco Pasqualetti
“Maccarone, tu m’hai provocato e io... me te magno”. Se Albertone Sordi affondava la forchetta sul piatto di Amatriciana, però, lo stesso non fanno i “sorci” della Capitale. Il Campidoglio, infatti, per combattere l’invasione di topi (che in molti casi somigliano per grandezza a gatti...) aveva studiato delle trappole ad hoc con i sapori canonici della cucina romana. Esche al gusto di guanciale, cacio e pepe o amatriciana appunto.



Passato il periodo finestra di osservazione durato quattro mesi però la sorpresa: le bustine di veleno da trattoria sono rimasta quasi completamente intatte. Respinti tutti i piatti al mittente, manco fossimo a Masterchef. I ratti, insomma, sono romani doc ma odiano i piatti storici della Città Eterna. E dire che per realizzare le esche sono stati interpellati studiosi internazionali: niente da fare. Per le pantegane che sguazzano lungo i muraglioni del Tevere o per le strade di Testaccio è meglio puntare sul classico formaggio francese. Il cacio va bene sui maccheroni, ancor meglio sui tonnarelli col pepe. Ma quanto pare non serve per acchiappare i sorci.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Maggio 2018, 15:57
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