Il nuovo questore Belfiore: «Entusiasta di lavorare per la sicurezza di Roma, da sempre è la mia città»

Il nuovo questore Belfiore: «Entusiasta di lavorare per la sicurezza di Roma, da sempre è la mia città»

di Mario Fabbroni

Un questore «entusiasta». Di Roma e del lavoro che lo attende. La sensazione si avverte chiaramente dalle prime parole di Carmine Belfiore, 61 anni sotto il segno dei Pesci, nativo di Rossano Calabro in provincia di Cosenza ma oramai cittadino romano: «Vivo nella Capitale da tanti anni, la mia famiglia è rimasta qui nonostante i vari incarichi mi abbiano portato il giro per l’Italia. Ma posso ben affermare che più del 50% della mia carriera in Polizia sia stata caratterizzata dall’impegno a Roma». 
Lei ha anche diretto tre commissariati della Capitale...
«Sì, sono stati quelli di San Lorenzo, Viminale e Tivoli. A Roma ho trascorso anche gli anni della gioventù. Nel febbraio 1989, proprio alla Questura di Roma, sono stato assegnato alla Digos e poi all’Ucigos». 
Quindi, poco per volta, ha maturato una notevole esperienza nell’antiterrorismo, anche come vice dirigente.
«Anni di grande impegno e rapporti umani che conservo tutt’oggi. Ecco perché sono fiducioso che il mio ingresso sulla poltrona principale della Questura in realtà verrà vissuto come il ritorno nella mia famiglia professionale». 
Sembra davvero una persona felice. 
«Lo sono. Ho sempre voluto fare il poliziotto, quindi i 38 anni di carriera per me hanno la stessa “leggerezza” di 38 giorni. Insomma, non me li sento addosso. E sto per guidare la prima questura d’Italia, motivo di grande orgoglio». 
Si attendeva la nomina da parte del Governo? 
«Diciamo che qualche speranza c’era...». 
Il sindaco Gualtieri le ha fatto gli auguri: che tipo di collaborazione chiederà al primo cittadino dei romani? 
«Di lavorare in squadra. Roma è una città molto complessa con molteplici aspetti che - presi singolarmente - possono rappresentare emergenze: droga, infiltrazioni malavitose, devianza giovanile. Solo con una grande e convinta collaborazione istituzionale sarà possibile tentare la soluzione di situazioni che incidono direttamente sulla qualità di vita e sulla sicurezza dei romani e di tutti coloro che a Roma vengono, ad esempio, per lavorare o studiare».
Ritiene di dover ringraziare qualcuno? 
«Se c’è stata la “partecipazione” del Capo della Polizia, Lamberto Giannini, allora sono ancora più onorato.

Nutro una grande ammirazione per Giannini. Ma preferisco pensare di essere apprezzato per quanto saprò fare nel garantire la sicurezza». 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Dicembre 2022, 18:00
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