Roma, il Comune dimentica i caduti: monumenti ai combattenti nel degrado
di Flavia Scicchitano
A poche centinaia di metri dall'Altare della Patria, che conserva la sepoltura del Milite ignoto, a piazza Vittorio Emanuele II, nel rione Esquilino, un'altra opera è dimenticata tra cartoni, rifiuti e sporcizia. Si tratta del monumento in travertino eretto in onore e ricordo dei caduti del primo conflitto mondiale all'interno del Giardino Nicola Calipari, rifugio per senzatetto e ubriaconi, luogo di bivacco e accampamenti di fortuna, si sporcizia e criminalità. E ancora, l'intera area der cannone, il monumento in ricordo dei caduti nel triangolo compreso tra Via Casilina, Via Carlo della Rocca e Via Francesco Baracca, nel quartiere di Tor Pignattara, un cannone austriaco della Prima Guerra Mondiale, versa ciclicamente in condizioni di incuria, tra immondizia, escrementi ed erba incolta. E lo stesso vale per la lapide murata sulle Mura Aureliane, dedicata ai caduti del quartiere Appio Latino e Tuscolano, e per il monumento ai caduti del Nomentano e Salario, una Vittoria alata su cavallo, oggi situato a Villa Paganini, nel quartiere Trieste.
Il parco romano da gioiello della capitale si è trasformato in un'oasi di degrado, tra alberi pericolanti e rifiuti. Stessa triste sorte per i busti collocati a semicerchio dei caduti al Pincio, a Villa Borghese, e per Villa Glori, il parco della Rimembranza, creato per onorare i caduti della guerra appena conclusa.
riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Ottobre 2018, 09:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA