Roma, bimbo morto nell'ascensore della metro: condannato a due anni l'uomo che provò a salvarlo. «Non era compito suo»

Bimbo morto nell'ascensore della metro, condannato a due anni l'uomo che provò a salvarlo: «Non era compito suo»

L'uomo che ha provato a salvare il bambino scivolato e morto nell'ascensore alla fermata della Metro Furio Camillo a Roma, è stato condannato. Il piccolo precipitò nel vano vuoto dell'ascensore e morì a soli 4 anni dopo essere entrato nell'abitacolo insieme alla mamma. 

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All’epoca della tragedia furono iscritti nel registro degli indagati un dipendente Atac, Flavio Mezzanotte, e due vigilantes. Dopo 6 anni esatti, era il 9 luglio del 2015, è arrivata però la sentenza per il dipendente Atac che è stato condannato a due anni e 4 mesi per omicidio colposo.

L'uomo tentò di liberare il piccolo e la madre che rimasero incastrati nell'ascensore ma è stato condannato perché non era autorizzato a questo tipo di manovra ed era intervenuto senza attendere la squadra di emergenza Atac. 

Il piccolo Marco viveva a Sermoneta insieme alla sua famiglia, quel 9 luglio di sei anni fa, era a Roma con sua madre. I due sono prima rimasti bloccati nell'ascensore e poi il vano è precipitato per 22 metri.  L'uomo riuscì a salire con un montacarichi e ad aprire le porte per liberarli. Il bimbo però era scappato dalle braccia della madre finendo nello spazio vuoto e precipitando giù.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Luglio 2021, 20:09
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