LE TENSIONI

Reddito di cittadinanza, proteste a Roma davanti alla sede Inps. Piantedosi: «Timori ordine pubblico? Monitoriamo»

Manifestanti davanti alla sede dell'Inps di via Nizza

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Pd: ministra in aula giovedì

«Abbiamo chiesto che la ministra Calderone venga in aula giovedì alle 15.30 per comunicazioni sul reddito di cittadinanza e sulle modalità drammaticamente sbagliate» con cui è stato comunicato lo stop e «poniamo il tema dell'assegno unico perché ricordiamo che i percettori del reddito di cittadinanza non lo avevano». A dirlo è il capogruppo del Pd, Francesco Boccia, al termine della conferenza dei capigruppo del Senato.

 

 

Piantedosi: timori ordine pubblico? Monitoriamo

«Direi di no: faccio professione di ottimismo da questo punto di vista. Certo il Governo non è privo di attenzione rispetto a quelle che saranno le ricadute nella sospensione dell'erogazione. Quindi ci ripromettiamo anche da quel punto di vista di monitorare la situazione e vedere tra qualche tempo che effetto avrà avuto». Così, intervenendo ad un punto stampa in Prefettura a Modena, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha replicato a chi gli chiedeva se vi fossero timori, in ambito di ordine pubblico a seguito della revoca del reddito di cittadinanza a tante famiglie italiane. «Credo che il primo giorno di paventate turbolenze da questo pUnto di vista sia stato molto eloquente - ha aggiunto - e credo sia responsabilità di tutti non soffiare sul fuoco».

 

 

 

Una donna: lo usavo per curarmi, ora sarà un dramma

«Prendevo 500 euro e ora la situazione sarà ancora più drammatica di prima», a dirlo è Ida, 58 anni, che da due anni percepiva il reddito di cittadinanza.

Questa mattina ha manifestato per la reintroduzione del rdc in via Nizza, a Roma. «Ogni mese spendevo almeno 150 euro per le medicine, ora ci penserò dieci volte prima di andare in farmacia», aggiunge. Anni fa lavorava come psicologa e come mediatrice culturale. «Ho mandato in giro il cv - prosegue - ma richiedono tutti ragazze giovani». «Sono ricca di malattie, avevo chiesto il sussidio ma non mi è mai arrivato, lo hanno tolto prima», racconta un'altra manifestante. «Non è vero che non vogliamo lavorare, ma abbiamo bisogno di un aiuto», spiega. La manifestazione che si è svolta davanti alla sede dell' Inps è stata organizzata dalla coalizione «Ci vuole un reddito». «Pur sapendo che aveva una serie di criticità, abbiamo sempre detto che non bisognava lasciare queste persone senza sostegno. E oggi, infatti, non lo avranno. Le poche misure che esistono sono elemosina», così Carlo Testini dell'Arci che aderisce alla campagna. «Il governo ha precarizzato il lavoro ancora di più. Centinaia di migliaia di persone avranno un lavoro ancora più povero - prosegue - Questa situazione metterà in difficoltà anche i comuni. Non sappiamo come potranno rispondere all'emergenza di povertà senza risorse».

 

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Reddito di cittadinanza - Sono una cinquantina i manifestanti davanti alla sede dell'Inps di via Nizza, a Roma, che chiedono la reintroduzione del reddito di cittadinanza. «Finitela con la guerra ai poveri», «Stop sfruttamento e precarietà», si legge sui cartelli. «Dobbiamo costruire una grande opposizione popolare contro il governo», scandisce al megafono una donna. Non solo il sussidio, i presenti chiedono anche «l'introduzione del salario minimo e del reato di omicidio sul posto del lavoro perché non si può morire come Luana D'Orazio», la giovane operaia toscana morta in fabbrica nel 2021.


Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Agosto 2023, 18:54
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