Per la corsia preferenziale di Portonaccio si profila un maxi danno all'erario. E spunta il problema del cartello trappola

Per la corsia preferenziale di Portonaccio si profila un maxi danno all'erario. E spunta il problema del cartello trappola

di Flavia Scicchitano
Salgono a oltre 300 mila i verbali staccati in poco più di 5 mesi per la corsia preferenziale fantasma di Portonaccio. Il giudice di pace accoglie i primi ricorsi dei cittadini, cancellando le multe e condannando il Comune alle spese legali. E nei confronti di Gabriele Di Bella, dirigente sindacale Fiadel e funzionario della polizia locale di Roma Capitale al II Gruppo Parioli, in prima linea nella disputa sulle contravvenzioni, si apre un procedimento disciplinare. "La segnaletica è inadeguata - dichiarava Di Bella i primi di luglio - Le multe devono essere annullate, i cittadini potrebbero impugnarle. Serve un'indagine amministrativa interna". Dal 2 maggio in via di Portonaccio, le telecamere multano chi passa, a fronte di una segnaletica carente. Di Bella prova a contattare Virginia Raggi ma non riceve risposta. Poi l'avviso: "Il 10 luglio era stato aperto un procedimento disciplinare a mio carico, nonostante l’appartenenza alla Fiadel, da parte del Comando generale della polizia locale, per avere contestato la segnaletica stradale - spiega - Il 31 agosto sono stato convocato per essere sentito in merito ai fatti. La mia colpa è essere stato l'unico su 5 mila ad avere capito che la segnaletica non era idonea, dopo tre mesi il giudice mi ha dato ragione". Una situazione che presenta diverse "anomalie", dice. "Ho parlato come dirigente sindacale e nella piena libertà di espressione. Inoltre la segnaletica non a norma costituisce un aggravio di lavoro per il Corpo della polizia locale. Ora il rischio - aggiunge - è che un avvocato attento si accorga che la rappresentazione dinamica della violazione è carente sotto il profilo giuridico in relazione alla segnaletica esistente". Da qui la richiesta di un incontro urgente con Raggi: "Va fatta chiarezza sull’immotivata aggressione disciplinare nei miei confronti e vanno adottati i provvedimenti previsti dal codice sulla segnaletica, perché oggi con l’amministrazione soccombente a pagare saranno i cittadini. In caso di silenzio - conclude - riconsegnerò fischietto, penna e blocchetto alla città, per andare in ufficio, per divergenze interpretative del codice con i vertici del Comando generale".
Ultimo aggiornamento: Domenica 22 Ottobre 2017, 23:00
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