Chi è Sandro Di Carlo, il 26enne arrestato per l'omicidio di Yirelis Pena Santana. L'indizio social: «Potrei essere un maniaco omicida»

A incastralo è stata una traccia lasciata nella casa del delitto e da alcune telefonate fatte alla vittima

Chi è Sandro Di Carlo, il 26enne arrestato per l'omicidio di Yirelis Pena Santana. L'indizio social: «Potrei essere un maniaco omicida»

di Redazione web

Il presunto assassino di Yirel Natividad Pena Santana si chiama Sandro Di Carlo. La polizia ha fermato il 26enne, figlio di un noto imprenditore del settore edile di Cassino. A incastralo è stata una traccia lasciata nella casa del delitto e da alcune telefonate fatte alla vittima, una prostita della quale era cliente, per prendere un appuntamento. Ha lasciato un'impronta digitale intrisa di sangue sul luogo del massacro.

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Arrestato Sandro Di Carlo

I particolari dell'arresto, avvenuto nella notte, sono stati resi noti nella conferenza stampa che si è tenuta lunedì mattina nella Questura di Frosinone. Sandro Di Carlo, 26 anni, è figlio di un noto imprenditore del settore edile. Gli investigatori lo monitoravano già da ore, seguendo passo dopo passo i suoi spostamenti. Una volta arrivato allo scalo ferroviario 4 pattuglie hanno circondato il bus e catturato il sospettato.

 

L'indizio social

A incuriosire gli investigatori, un video che nel 2020 Sandro Di Carlo ha postato sul suo profilo social. Il presunto killer "doppia" una citazione del film "Colpa delle stelle" in cui i due protagonisti Augustus e Hazel si organizzano per un appuntamento.

Le chiede: «Vediamo un film?». E lei: «Potresti essere un maniaco omicida». «C'è sempre questa possibilità», risponde lui. 

Le tracce lasciate

Sandro Di Carlo ha lasciato dietro di sé diverse tracce, soprattutto nel bagno dove l'assassino si è lavato con cura il sangue che aveva addosso. Ha cercato di pulire tutto ma ad un certo punto ha desistito, lasciando molti reperti che sono stati acquisiti dagli inquirenti e che sono stati inviati ai laboratori per le analisi del Dna. Ma anche tracce informatiche legate al traffico telefonico ed impronte digitali. «C'è stato un importante lavoro di polizia scientifica» ha sottolineato il questore Domenico Condello questa mattina, nel corso di una conferenza stampa. Inutili invece le telecamere, come evidenziato dal capo della Squadra Mobile Flavio Genovesi. 

Inutili invece le telecamere, come evidenziato dal capo della Squadra Mobile Flavio Genovesi. Nel tardo pomeriggio di domenica gli investigatori hanno fornito una serie di indizi chiari e concordanti al sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo: soprattutto quell'impronta digitale intrisa di sangue lasciata in camera da letto vicino al corpo della vittima.

Un'impronta già censita per precedenti di violenza fisica. Il magistrato ha disposto il fermo del 26enne con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Nel pomeriggio di domani intanto il medico legale Fabio De Giorgio, che sabato ha effettuato l'esame esterno della salma, effettuerà l'autopsia, con cui stabilire l'ora precisa del delitto: per il momento l'ora è fissata alla notte tra venerdì e sabato; le coltellate accertate sono quattro e quella mortale è stata alla gola, colpita in profondità. Il medico dovrà dire se il decesso sia avvenuto per dissanguamento come lascia presupporre quella ferita; se ci sia stato un tentativo di strangolamento, come lascia intuire il segno viola intorno al collo.


Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Maggio 2023, 16:24
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