Omicidio al Quadraro, fermato un possibile complice dei killer: è un 43enne di Veroli

Movente: la vittima era un testimone scomodo

Omicidio al Quadraro, fermato un possibile complice dei killer: è un 43enne di Veroli

di Emilio Orlando

Si stringe il cerchio della polizia intorno al commando che, la notte tra domenica e lunedì, ha ucciso Andrea Fiore. Per l’omicidio del cinquantaquattrenne, assassinato nella sua abitazione di via dei Pisoni 19 al Quadraro, gli investigatori della squadra mobile hanno fermato Daniele Viti, un uomo di 43 anni originario di Veroli in provincia di Frosinone. Il presunto complice del “gruppo di fuoco” è stato individuato al Corviale, insieme a una donna. La procura che coordina l’inchiesta ha convalidato il fermo dove il quarantatreenne viene ritenuto uno dei fiancheggiatori, ma non l’esecutore materiale.

Polizia e carabinieri sono sulle tracce degli altri componenti e del killer che ha sparato. Secondo la ricostruzione effettuata dalla polizia scientifica e dalla sezione omicidi, Andrea Fiore, subito dopo essere stato colpito al torace da un colpo di pistola, è riuscito a chiudere la porta di casa e, prima di morire, ha chiamato il 112 per chiedere aiuto.

La vittima è morta pochi minuti dopo ed è stata ritrovata dalla polizia e dal 118 con il cellulare ancora stretto fra le mani. Il movente del delitto, secondo gli investigatori, va ricercato nei rapporti che Fiore aveva con Luigi Finizio, l’uomo del clan Senese, ucciso in via dei Ciceri (a cinquecento metri da dove viveva Fiore) due settimane fa. Sembra infatti, secondo chi indaga, che Andrea Fiore, carrozziere e meccanico di professione, con precedenti per reati contro il patrimonio e in particolare per furto di automobili, negli ultimi tempi avesse deciso di cambiare vita. Dopo l’omicidio del suo amico, aveva raccontato alla polizia particolari importanti sul delitto ed era diventato un testimone scomodo per la malavita.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Marzo 2023, 15:26
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