Quadraro, 54enne ucciso: è Andrea Fiore, amico di Luigi Finizio, assassinato due settimane fa a Torpignattara

L'uomo morente ha chiamato il 112: "Correte, mi hanno sparato"

Quadraro, 54enne ucciso: è Andrea Fiore, amico di Luigi Finizio, assassinato due settimane fa a Torpignattara

di Emilio Orlando

Un filo sottile unisce gli ultimi due omicidi di malavita. Andrea Fiore, assassinato la notte tra domenica e lunedì al Quadraro, era molto legato a Luigi Finizio ucciso due settimane fa con le stesse modalità del suo amico. La telefonata fatta al 112 dallo stesso Fiore, dove con un filo di voce chiedeva aiuto dopo che un killer gli aveva sparato in pieno petto, è arrivata pochi minuti dopo la mezzanotte. «Correte, mi hanno sparato». È stata l'ultima frase pronunciata al telefono da Andrea Fiore prima di spirare con il cellulare ancora stretto nella mano destra.


Quando la polizia della sezione omicidi con la scientifica e le volanti è arrivata in via dei Pisoni 19, l'uomo era già morto. Il medico del 118, ha constatato il decesso. Il corpo del cinquantaquattrenne, carrozziere con un passato poco luminoso costellato di reati legati ai furti ed alle ricettazioni di automobili, giaceva a terra poco distante dalla porta d'ingresso della casa ad un piano, dove la vittima viveva con il suo amatissimo gatto di nome Birba. Le indagini si sono subito orientate sui rapporti che Fiore aveva con la criminalità della zona. Gli investigatori della mobile, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia hanno scoperto, attraverso l'esame dei social network dove Fiore condivideva molte sue giornate, che era in ottimi rapporti con Luigi Finizio, l'uomo del clan Senese, ucciso a poca distanza dall'abitazione di Fiore, mentre faceva benzina in via dei Ciceri. I rapporti tra i due erano ottimi, tanto che Finizio gli aveva mandato su Facebook un messaggio di auguri in occasione del compleanno. «Dopo l'omicidio di Luigi Finizio, Andrea era molto preoccupato, - hanno raccontato gli amici e i conoscenti». La vittima era considerata da tutti un gran lavoratore, molto abile nel settore della riparazione della carrozzeria delle automobili, ma era anche in grado di forzare le serrature in pochi istanti. Proprio nella sua attività, dove spesso aveva contatti con la malavita dei clan, secondo chi indaga, va ricercato il movente.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Marzo 2023, 08:10
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