Nostradamus, ritrovato il manoscritto di profezie rubato 20 anni fa: ora si trova a Roma

L'opera autografa del veggente francese è stata ritrovata e riconsegnata al proprietario

Nostradamus, ritrovato il manoscritto di profezie rubato 20 anni fa: ora si trova a Roma

Il manoscritto di Nostradamus, rubato 20 anni fa a Roma, è stato ritrovato. E chissà se il celebre astrologo e veggente francese avrebbe potuto prevederlo, magari tra le pieghe delle sue teorie e congetture più criptiche. Nonostante sia vissuto nel '500, Nostradamus si ritrova al centro di un'indagine degna di un romanzo. Un intreccio di storie thriller che coinvolgono mezza Europa e che si sono conlcuse con un lieto fine

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Secondo quanto riferito da Il Messaggero, tutto è partito, ben 20 anni fa, da una biblioteca romana, per poi spostarsi rapidamente ai mercatini di Parigi e giungendo in Germania. Questo il viaggio compiuto dal manoscritto autografo di Michel de Nostredame, noto a tutti come Nostradamus, risucchiato nelle trame del mercato antiquario e finito nel catalogo di una casa d’aste tedesca per essere venduto.

La base d'asta era di oltre 12mila euro, ma il valore è molto più alto: «Può facilmente triplicare durante l’asta. Un collezionista potrebbe anche arrivare a spendere 50mila euro per un volume del genere, così pregiato», spiega un esperto a Il Messaggero. Sul frontespizio si legge «Profetie di Michele Nostradamo», vergato in latino. Non è una stampa e risale al XVI secolo, a quando è vissuto, appunto, lo scrittore, famoso per aver predetto un incredibile numero di eventi nella storia del mondo.

L’OPERAZIONE

L’intervento dei carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio culturale, in accordo con il Ministero della Cultura e coordinati dal pm Francesco Marinaro, è stato risolutivo. Mercoledì 4 maggio, il manoscritto di Nostradamus (grande circa dieci centimetri di base per quindici di lato, con circa 500 pagine) è stato restituito al legittimo proprietario, rientrando nella sede della Biblioteca del Centro per gli studi storici dell’ordine generalizio dei Barnabiti, dalla quale era sparito. In questo Centro si sono succeduti vari responsabili, per cui non è stato possibile circoscrivere l’arco preciso del trafugamento. Il volume è stato rintracciato perché nel catalogo è comparso il timbro a inchiostro della biblioteca dei Santissimi Blasi e Cairoli de Urbe, un altro ente ecclesiastico che nel 1991 è confluito nel Centro dei Barnabiti. Essendo un bene culturale a tutti gli effetti, di fronte all’evidenza del timbro l’autorità tedesca non ha potuto far altro che disporre il sequestro, su richiesta della procura di Roma. Dalle indagini è emerso che il manoscritto era finito anche sulla bancarella di un mercatino delle pulci di Parigi. Lì, era stato acquistato e poi era stato ceduto alla casa d’aste tedesca.

Dopo la richiesta degli inquirenti romani, effettuata tramite rogatoria, il manoscritto era stato trasferito a Berlino.

LE VERIFICHE

Gli esperti dell’archivio di Stato tedesco hanno analizzato il libro e hanno stabilito che si tratta di un’opera originale: la stessa che era stata trafugata. Da Roma la sparizione era stata denunciata nel 2007, ma l’epoca della scomparsa non è certa: potrebbe essere precedente. A Berlino, il manoscritto è stato consegnato all’ambasciatore italiano, Armando Varricchio, dal ministro della Cultura, Claudia Roth. Durante la cerimonia, all’ambasciatore sono stati restituiti anche un dipinto di Agostino Tassi e una miniatura che fa parte di un messale cinquecentesco di Ludovico da Romagnano trafugato dagli archivi della Curia Vescovile di Torino nel 1990. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Maggio 2022, 14:57
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