Luca Sacchi, un testimone: «Allo sparo la fidanzata non c'era, è arrivata dopo». Il giallo continua

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Omicidio Luca Sacchi, il giallo continua: un uomo, un testimone la cui finestra affaccia sul punto in cui il giovane è stato ucciso, ha infatti raccontato al quotidiano La Repubblica che al momento dello sparo la fidanzata di Luca, Anastasia, non era sul posto ma è arrivata dopo. Quando c'è stato il «botto», ha detto, «ho capito subito che era uno sparo. Mi sono affacciato e ho visto un ragazzo steso in terra. Era solo».

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La finestra dell'uomo, scrive Repubblica, affaccia sul punto in cui il 24enne è stato raggiunto da un proiettile alla testa. Anastasia, la fidanzata di Luca, secondo la sua ricostruzione sarebbe arrivata un minuto dopo. «Mi sono affacciato, è passata una macchina grigia tipo Golf, una cinque porte, ha girato (tra via Bartoloni e via Mommsen, ndr), e subito dopo ho visto il corpo di quel ragazzo per terra a faccia in su, con la mano destra aperta verso il cielo e la mano e il braccio sinistro verso terra», afferma.



«Sono corso a chiamare mia moglie, siamo tornati, ancora non c'era nessuno: sarà passato almeno un minuto», continua. E la ragazza? «L'ho vista arrivare da via Bartoloni, non stava vicino a lui, non ho sentito strilli, non ho sentito urla per il furto di una borsa, non c'è stata nessuna colluttazione, non ci sono state botte, c'è stato solo lo sparo. Quando è arrivata si è messa a urlare, lo abbracciava, gli teneva la testa, lo tamponava, urlava disperata: 'Chiamate l'ambulanza!'. Intanto si era avvicinato un tipo e diceva: 'Respira, respira ancora, sta respirando. È vivo'. Dieci minuti ancora ed è arrivata l'ambulanza». 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Ottobre 2019, 14:08
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