Coronavirus, denuncia sindacati Comune Roma: dipendenti costretti a ferie. Il consigliere Onorato attacca

Coronavirus, denuncia sindacati Comune Roma: dipendenti costretti a ferie. Il consigliere Onorato attacca
Direttori di dipartimento, dirigenti e strutture del Campidoglio "stanno sollecitando i dipendenti capitolini ad affrontare l'emergenza sanitaria ricorrendo prioritariamente ai congedi/ferie" senza privilegiare invece "l'adozione del lavoro agile ovunque sia possibile", in modo "ingiustificabile e irresponsabile mettendo a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori e causando gravi danni anche d'immagine all'ente".

La denuncia arriva dai sindacati Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Roma Capitale e Rieti e UilFpl Roma e Lazio, che hanno inviato una comunicazione urgente alla sindaca Virginia Raggi, all'assessore al Personale, Antonio De Santis, e ai vertici dell'amministrazione per chiedere "iniziative severe verso tutti i datori di lavoro di Roma Capitale che non applicano con immediatezza l'adozione del lavoro agile in ogni situazione possibile e laddove non vi siano servizi che per stretta necessita' non possano prevedere attivita' lavorativa svolta dalla propria abitazione". "Per l'ennesima volta, in una situazione di pandemia, il premier ha ribadito che deve essere privilegiato il sistema del lavoro agile, oltre a promuovere, e non sollecitare o addirittura obbligare, le ferie o congedi vari dei lavoratori. Giova rammentare quanto previsto dall'art. 2087 Cod. Civ. per il quale il datore di lavoro deve adottare ogni misura necessaria al fine di tutelare l'integrita' fisica e la personalita' del lavoratore- spiegano i sindacati nella letteraAltresi' invece numerose strutture dell'Ente sollecitano i lavoratori ad affrontare l'emergenza sanitaria ricorrendo prioritariamente ai congedi/ferie, trascurando il fatto che le ferie sono un diritto irrinunciabile del lavoratore e la loro fruizione di certo non puo' essere imposta unilateralmente e comunque non sono lo strumento principale per affrontare l'emergenza sanitaria, essendo non solo diritto incomprimibile ed irrinunciabile ma necessarie per un recupero psico-fisico del lavoratore stesso".


“Sul telelavoro tante promesse e tanti annunci della Raggi ma zero fatti” lo dichiara Alessandro Onorato capogruppo Lista civica Marchini. “Anche nell'emergenza sanitaria la Sindaca di Roma si rivela inadatta al suo ruolo in quanto non è in grado di assicurare la salute dei suoi dipendenti. I quali sono costretti ad andare a lavoro o a utilizzare le ferie maturate. Il Presidente del Consiglio Conte invita ad utilizzare il telelavoro e tutta la nazione si adopera in tal senso. Tranne la Raggi che assicura di aver adottato misure straordinarie affinché i dipendenti capitolini possano usufruire del lavoro agile, limitando così gli spostamenti ma la realtà è ben diversa. Continuano a pervenire, infatti, dai lavoratori capitolini centinaia di segnalazioni riguardanti la forte resistenza da parte dell’amministrazione a concedere lo strumento dello smart working fatta eccezione per alcuni uffici vicini alla Sindaca che incredibilmente sono riusciti ad ottenere l’autorizzazione in tempi record.
Ancora una volta la macchina capitolina non è in grado di organizzarsi e garantire agli oltre ventimila lavoratori l’opportunità di prestare servizio da casa, per quei settori ove è possibile assicurare il livello del servizio senza la presenza fisica sul posto di lavoro. Ho presentato, a tal proposito, un’interrogazione urgente alla Sindaca per conoscere quali misure sono state adottate fin ora, nonché i tempi e le modalità di attuazione del lavoro agile a tutela della sicurezza dei dipendenti, senza obbligarli a raggiungere il posto di lavoro. Questo atteggiamento è inaccettabile, irresponsabile e lesivo per la salute dei lavoratori nonché di tutta la comunità in un momento così difficile e delicato per l’intero sistema Paese. Lo scrive su Fb Alessandro Onorato

Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Marzo 2020, 15:08
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