Roma, scopre i banditi in balcone che gli stanno rubando la caldaia: lo accoltellano e scappano

Roma, scopre i banditi in balcone che gli stanno rubando la caldaia: lo accoltellano e scappano

di Emilio Orlando
Ha aperto la finestra e si è trovato davanti il ladro che lo ha aggredito. Ora è ferito al polso e a una mano: si vedono le ferite profonde e le abrasioni che il malvivente gli ha procurato dopo averlo scaraventato a terra e preso a calci in faccia. Con un coltello appuntito, il ladro ha provato più volte a colpirlo mentre aspettava il complice per fuggire in auto.
Le macchie di sangue ancora visibili corrono lungo lo stipite del portone d’ingresso. La tragedia è stata sfiorata per un soffio in via Santa Maria Licodia, nella zona di Tor Bella Monaca vecchia. Claudio Diaferia ha rischiato di essere ucciso dal ladro che stava cercando di rubare la caldaia dal balcone della sua abitazione, mentre l’uomo si trovava in casa con la moglie e i due figli.
L’episodio è accaduto domenica sera, intorno alle ventitré. Il quarantasettenne, dipendente dell’Atac, ha sentito dei rumori metallici provenire dal balcone. È sceso in strada senza pensarci due volte e ha sorpreso un ladro che stava cercando di portare via la caldaia. Il malvivente, dopo avergli gridato contro: «Che cazzo vuoi», come una furia gli si è avventato contro e ha tentato di sbattergli la testa conto il telaio di marmo della porta d’ingresso. Quindi lo ha pestato a sangue e, con un pugnale affilato, ha cercato di accoltellarlo.
Diaferia si è salvato grazie alla moglie, che nel frattempo aveva chiamato i carabinieri: in pochi minuti le forze dell’ordine hanno raggiunto la scena del crimine, ma intanto i banditi erano scappati via in auto. Diaferia è stato trasportato in ospedale.

INTERVISTA ALLA VITTIMA

Si è difeso a mani nude dal ladro che gli stava rubando la caldaia e che, una volta scoperto, ha tentato di pugnalarlo, dopo averlo preso aggredito violentemente.
Claudio, ha paura dopo quello che gli è successo?
«Spero che i carabinieri li arrestino quanto prima. È stata un’esperienza terribile. Il ladro avrà avuto sui trentacinque anni ed era dell’est Europa, a giudicare dall’accento. Sono sceso in strada perché avevo sentito dei rumori sospetti. Ero preoccupato per la mia famiglia, che stava dentro casa. Era buio, me lo sono trovato faccia a faccia. Ha cercato di prendermi la testa e sbatterla sul marmo, poi ha cominciato a prendermi a calci e pugni».
Il malvivente era armato?
«In mano brandiva verso di me qualcosa che sembrava un coltello sottilissimo o un cacciavite. Lì ho avuto davvero paura, anche per la mia famiglia. Era sera, non si vedeva bene. Quel malvivente ha provato a pugnalarmi, ma sono riuscito a schivare i fendenti. In quei momenti concitati ho temuto. Era sicuramente un tipo violento e senza scrupoli. Ad attenderlo poco lontano c’ era anche un complice a bordo di una Peugeot 206 nera parcheggiata vicino alla mia casa».
Se avesse posseduto un’arma in casa, l’avrebbe usata?
«Avrei sparato. Ma lo dico usando il condizionale e molte virgolette. Non sono una persona alla quale risulterebbe facile premere un grilletto. Credo però che la nuova legge sulla legittima difesa tutto sommato sia giusta. Quello che mi ha sorpreso è che quel ladro non ha esitato a colpirmi con una furia e una violenza inaudite, appena si è visto scoperto. Ora confido molto nei carabinieri che si sono subito attivati per ricercare i responsabili».
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Aprile 2019, 18:09
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