Alemanno, processo da rifare: l'ex sindaco accusato di corruzione e finanziamento illecito

Alemanno, processo da rifare: l'ex sindaco accusato di corruzione e finanziamento illecito

di Davide Manlio Ruffolo
Tutto da rifare. Dovrà ripartire da zero il processo penale nei confronti dell'ex sindaco Gianni Alemanno. Questo quanto disposto ieri dal Tribunale di Roma a seguito del cambiamento del collegio giudicante.

Il procedimento in questione, nato come stralcio di quello sull'organizzazione criminale denominata Mafia Capitale e del quale verranno messe a disposizione delle parti tutte le trascrizioni, vede l'ex esponente del Pdl come unico imputato. Al noto politico il pubblico ministero Luca Tescaroli contesta i reati di corruzione e finanziamento illecito al partito. Il dibattimento che nella prossima udienza, già calendarizzata per il prossimo 17 novembre, dovrà ripartire dall'inizio, aveva preso il via il 23 marzo del 2016. 

In quell'occasione si erano costituite le parti civili e tra queste spiccavano il Comune di Roma, Cittadinanzattiva, Ama spa, Confconsumatori e Assoconsum. Secondo quanto ricostruito dai magistrati di piazzale Clodio, tra il 2012 e il 2014, Gianni Alemanno avrebbe compiuto atti contrari ai doveri del suo ufficio. 

Azioni per le quali l'allora sindaco avrebbe ricevuto, tramite l'Ad di Ama Panzironi, una cifra pari a 125mila euro. 
Tali importi, affermano gli investigatori, sarebbero stati erogati per cene elettorali e per contributi relativi alla campagna elettorale del 2013 con cui, l'allora sindaco, puntava ad ottenere una rielezione.

I soldi, secondo la teoria dei pubblici ministeri, sarebbero transitati attraverso la fondazione Nuova Italia presieduta da Alemanno allo scopo di asservirlo agli interessi dell'organizzazione criminale scoperta con l'inchiesta Mondo di Mezzo.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Settembre 2017, 08:51
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