Roberta Bertacchi, impiccata con la sciarpa a Casarano. «Il fidanzato ex ultrà l’ha spinta a uccidersi»

L'uomo è stato indagato per istigazione al suicidio. È già in carcere da marzo per traffico di droga

Roberta Bertacchi, impiccata con la sciarpa a Lecce. «Il fidanzato l’ha spinta a uccidersi»

di Raffaella Troili

Un suicidio che non torna quello di Roberta Bertacchi, la 26enne trovata impiccata la mattina del 6 gennaio nel terrazzo della sua casa con la sciarpa del “Casarano calcio” che le aveva regalato il suo fidanzato Davide Falcone: ora iscritto nel registro degli indagati. Istigazione al suicidio e maltrattamenti in famiglia sono le ipotesi di reato che la procura di Lecce contesta al 35enne. Gli appelli della mamma, Marina Bonomi, già avevano spinto a testimoniare chi li aveva visti litigare, quella sera. «Mia figlia era solare, progettava un futuro, voleva tornare a vivere da noi a Ruffano, non avrebbe mai fatto quel gesto», ha ripetuto all’indomani della tragedia la donna assieme al patrigno di Roberta, che l’ha cresciuta. «Chi sa parli...».

La giovane donna si era trasferita da un mese e mezzo a Casarano in provincia di Lecce dove lavorava come impiegata in una fabbrica di scarpe e dove aveva conosciuto Falcone, vicino agli ambienti ultras locali, padre di due figli e attualmente in carcere, dopo esser stato arrestato a marzo in una operazione antidroga (appena rigettata anche l’istanza di revoca della custodia cautelare dal tribunale del Riesame). La mattina del 6 gennaio fu un vicino a dare l’allarme verso le dieci, vedendo il corpo esanime sul balcone. L’inchiesta è coordinata dalla pm Simona Petrolo, Falcone si è sempre dichiarato innocente. 

LE TESTIMONIANZE

«Avevano litigato in un pub» hanno raccontato gli amici presenti la sera prima. «E in casa più tardi c’era anche lui». A fare arrabbiare Davide sarebbe stato il fatto che Roberta si fosse intrattenuta a chiacchierare con alcuni amici. Usciti dal locale di Casarano la coppia aveva continuato a discutere, tanto che Roberta decise di tornare a piedi scendendo dall’auto dell’uomo. Una volta tornata a casa, la 26enne era stata raggiunta da quattro amici che hanno raccontato: «Tornò anche Falcone, che continuò a litigare con Roberta». Il 35enne sarebbe andato via per poi tornare qualche minuto dopo, infine andandosene di nuovo. Gli amici sono rimasti con lei fino alla 3 del mattino. Poi la tragica scoperta, al mattino.

Falcone fu subito ascoltato dai carabinieri come persona informata sui fatti. La sua versione non avrebbe convinto: infatti prima ha detto di non essere andato a casa di Roberta e di esser tornato a dormire nell’appartamento in cui viveva con i figli avuti da un’altra relazione.

Poi avrebbe ammesso di essere andato a casa della 26enne per controllare che fosse rientrata. Decisivo anche l’esito dell’esame delle chat contenute sul cellulare di Roberta, che la vittima non aveva con sè, poiché da qualche giorno era in assistenza. La consulenza è stata appena depositata, a firma di Maurizio Ingrosso. 

Roberta Bertacchi trovata impiccata in casa con la sciarpa del Casarano calcio. I carabinieri ascoltano un amico ultrà

Dall’autopsia non erano emersi elementi che portassero a pensare a qualcosa di molto diverso dal suicidio. Eppure nella casa sono stati trovati oggetti rotti e a terra, cosa che ha attirato l’attenzione dei magistrati che dall’inizio hanno avviato un’indagine per istigazione al suicidio a carico di ignoti. Forse dopo l’ennesima estenuante lite. I familiari hanno sempre sostenuto l’ipotesi che qualcuno possa averla spinta a impiccarsi. Roberta era in cura per alcune sue fragilità, ma i genitori a Natale l’avevano vista serena e sorridente, come sempre. Però avevano ammesso: «Lui l’abbiamo visto due volte, a pelle era una relazione che non apprezzavamo, era impossibile poi parlare al telefono con lei, lui le era sempre accanto». Il profilo Instagram “Amore tossico” di Roberta, era accompagnato da una frase struggente: “Se fossi un dolore sarei il più forte”. Tra i due era nata da poco una relazione tormentata, fatta di alti e bassi continui. 

Le versioni discordanti non hanno convinto. Davide disse prima di averla accompagnata a casa, poi corresse il racconto, dicendo che si era allontanata da sola. Anche sul suo ritorno nell’abitazione di lei era stato ambiguo. «Quella sera mi sono arrabbiato e abbiamo discusso. Io l’ho messa in macchina ma lei se ne è uscita e io me ne sono andato, ho deciso di non dormire con lei. Mi pento di averla lasciata sola, se avessi saputo che si sarebbe fatta del male, sarei rimasto lì con lei», disse in una intervista tv. Incongruenze che hanno dato consistenza alla pista che Roberta possa essere stata indotta a uccidersi, anche se ancora resta uno spazio di mistero. «La relazione tormentata con il fidanzato potrebbe aver avuto un peso determinante», hanno sostenuto gli avvocati della famiglia, Luciano De Francesco e Silvia Romano. Resta da capire cosa ha spinto al gesto estremo una ragazza che era uscita con la comitiva la notte della Befana.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Marzo 2024, 22:12
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