In Lombardia, dai 4 ai 5 milioni di euro sono spesi per curare chi è affetto da tale dipendenza. Le novità anti-slot sono state annunciate ieri dall’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino: «Il problema è serio che va affrontato con decisione e interventi non solo correttivi, ma anche preventivi». Da qui, l’idea di inibire il wi-fi pubblico che potrebbe invogliare vista la gratuità del servizio, ad avvicinarsi all’azzardo. Anche a Milano negli ultimi anni sono quasi quadruplicate le persone che a Milano chiedono aiuto ai Sert (Servizi per le tossicodipendenze): nel 2010 erano 70, oggi si avvicinano alle 400, ma si stima che siano almeno 2500 i milanesi che abbiano bisogno di cure. Malati di videopoker, pronti a giocarsi stipendio e risparmi. E il rischio esiste anche per i loro familiari che potrebbero sviluppare una “predisposizione inconsapevole”. Il rischio aumenta con i giochi online, ai quali i giovani accedono attraverso lo smartphone. Il Comune ha ingaggiato una battaglia. Tutti sono coinvolti, anche i 9 Municipi: nell’ambito delle feste di quartiere e di vicinato sarà presente un presidio volto a sensibilizzare i sui rischi di video poker e macchinette varie, senza escludere i gratta e vinci, molto diffusi ed erroneamente considerati più accettabili.
Fondamentale il numero gratuito 3351251774 (anche su whatsapp) – in grado di garantire l’anonimato - per rispondere e dare sostegno ai giocatori patologici, fornire semplici informazioni o accompagnare nell’accesso ai servizi di cura.
Da gennaio a oggi ha già avuto 400 contatti.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Giugno 2018, 06:00
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