Milano, rapine estorsioni, riciclaggio: 30 arresti. Il capo a Cologno Monzese

Milano, rapine estorsioni, riciclaggio: 30 arresti. Il capo a Cologno Monzese

di Simona Romanò

Facevano girare quintali di droga, importata dalla Spagna, in tutte le piazze di spaccio della Lombardia. E procuravano armi, anche da guerra, ai criminali residenti in provincia di Milano e in altri angoli della Regione, poi usate per rapine e omicidi. Erano le due principali attività di un gruppo criminale, sgominato dai carabinieri di Sesto San Giovanni, formato da 29 cittadini italiani e uno albanese, fra i 33 e 70 anni. Gli ordini erano impartiti da un 64enne pregiudicato, di origini siciliane, residente a Cologno Monzese, aiutato dalla moglie, di due anni più giovane: i due sono accusati di avere commissionato anche furti ed estorsioni. Secondo gli investigatori, la banda avrebbe anche fornito la pistola ai killer che, a Cernusco sul Navigli il 16 ottobre 2019, avrebbero sparato a Donato Carbone: la vittima era coinvolta in un giro d'affari illecito.


ARRESTI Trenta persone ieri in manette, tra Milano e diverse province della Lombardia (Monza Brianza, Cremona, Bergamo, Pavia e Massa Carrara), al termine di un'indagine di carabinieri di Sesto San Giovanni. Le accuse, a vario titolo, sono traffico e illecita detenzione di armi, detenzione e traffico di stupefacenti, rapina, estorsione, furto, ricettazione e riciclaggio.

Secondo gli investigatori, coordinati dalla pm della Procura di Monza Michela Verdini, «il gruppo criminale era un'organizzazione anomala e non strutturata». Inoltre, «non avrebbe avuto collegamenti diretti con la criminalità organizzata, ma solo dei punti di contatto con bande del Foggiano, sfruttate perlopiù per l'approvvigionamento di stupefacenti e armi».


INDAGINI Partite dopo un brutale pestaggio del 2017, consumato a Cologno Monzese: un uomo aveva denunciato ai carabinieri di essere stato picchiato in strada, a suo dire, «senza nessun motivo» da persone poi sparite nel nulla. In realtà, le botte erano un regolamento di conti per una partita di droga non pagata. Ciò ha insospettito i carabinieri che hanno proseguito nelle indagini, fino a ricostruire la maxi rete dello spaccio. Dal 2017 allo scorso dicembre, sono stati sequestrati 58 chili di sostanze tra hashish e cocaina, quattro pistole di vario calibro, una mitragliatrice Skorpion con silenziatore e circa 440mila euro in contanti.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Maggio 2022, 11:25
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