Uomo ucciso al Lambro, fermati due affiliati alla gang Barrio 18. «Uno si era nascosto in un divano»

Uomo ucciso al Lambro, fermati due affiliati alla gang Barrio 18. «Uno si era nascosto in un divano»
Due persone sono state fermate a Milano per l'omicidio di un peruviano 32enne, Edgar Luis Calderon Gonzales, scomparso il 2 giugno dopo un'aggressione nel parco Lambro: un testimone, amico della vittima, aveva detto agli investigatori che Edgar era stato rapinato e picchiato da due persone. L'autopsia svolta ieri ha escluso la presenza di ferite da taglio: l'ipotesi è che il peruviano sia morto annegato nell'acqua bassa del fiume una volta spinto dentro ormai privo di sensi. I due fermati per l'omicidio sono entrambi salvadoregni, di 26 e 28 anni, affiliati alla gang «Barrio 18» e con precedenti per tentato omicidio.

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I due sono stati fermati per rapina e per l'omicidio, che secondo quanto ricostruito dalla Squadra mobile, non rientra in dinamiche di guerre tra bande: la vittima ha litigato con i due sconosciuti all'interno del parco dopo averli incontrati per caso mentre si allontanava da una grigliata con amici.
La discussione sarebbe partita per futili motivi, Calderon Gonzales aveva bevuto molto alcol ed era ubriaco. I due salvadoregni lo hanno picchiato e gli hanno sottratto il cellulare prima di spingerlo nell'acqua.


UNO SI ERA NASCOSTO NEL DIVANO I due salvadoregni sono stati individuati durante la notte nei loro appartamenti in zona Stadera e Bovisa, a Milano. Il più giovane si è nascosto nel cassettone del divano su cui si sono seduti i suoi famigliari nella speranza che gli agenti non se ne accorgessero. Il 26enne, inoltre, tre giorni dopo l'omicidio è stato identificato dalla polizia per una rissa scoppiata nel parco della Martesana. Un episodio che non ha avuto seguiti.

Gli investigatori hanno recuperato in casa anche gli abiti che i due presunti assassini hanno usato durante l'aggressione. «Li abbiamo individuati partendo dalle telecamere del parco che li hanno filmati mentre uscivano e salivano su una Toyota Yaris - ha spiegato Lorenzo Bucossi, capo della Squadra Mobile di Milano - Dopo aver analizzato migliaia di auto siamo riusciti a stringere il cerchio attorno al più giovane dei due fermati».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Giugno 2019, 13:19
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