È il libro più venduto dopo la Bibbia e il Corano, la sua mole (di pagine e di significato) richiede un’impresa. Insomma, già solo pensare di portare sul palco il Don Chisciotte di Cervantes appare un’impresa donchisciottesca. Alessio Boni, con Francesco Niccolini e altri collaboratori, si è lanciato in questa avventura. Per scoprire che gli ostacoli erano superabili. Finalmente approda al Teatro Manzoni (da oggi al 30) una pièce rodata da due anni (ancorché complicati) di successi. «Nel Don Chisciotte c’è tutto: – spiega Alessio Boni – avventure immaginifiche, dramma, ironia. Ed è quest’ultima a rendere l’opera una perfetta fiaba per adulti. Questo mondo contemporaneo ha sempre più difficoltà a decifrare l’ironia, che in sé è una patente di intelligenza. Un uomo intelligente può non essere ironico, ma se è ironico è sicuramente intelligente». Sfumature razionali che dovrebbero essere salutari in un mondo mal educato dai social a essere manicheo. «I don Chisciotte di oggi? Penso a Ilaria Cucchi, che contro tutto e tutti è riuscita a ottenere la verità per suo fratello.
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Gennaio 2022, 07:56
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