Vita tra diamanti e Ferrari e quel colpo del Rubens: sequestrati beni per due milioni all'artista dei raggiri milionari

Vita tra diamanti e Ferrari e quel colpo del Rubens: sequestrati beni per due milioni all'artista dei raggiri milionari

di Salvatore Garzillo
Il genio della truffa alla massima potenza. Un uomo capace di passare dal ruolo di rabbino a quello di ricco collezionista d’arte, passando per l’immobiliarista e il raffinato esperto di diamanti, con un’abilità trasformista che lo rende un Arturo Brachetti delle truffe. Ha mille identità ma quella ufficiale è Nenad Jovanovic, ha 46 anni e come suggerisce il cognome, origini croate.
La sua fedina penale inizia quando era ancora minorenne ma ha costruito una solida carriera nel mondo dei “rip-deal”, un particolare tipo di truffa che ha tempi di pianificazione e realizzazione di mesi, per poi concludersi con uno strappo veloce e una fuga improvvisa. Nel dicembre scorso è stato denunciato dalla squadra mobile di Milano per aver fatto sparire un diamante da oltre tre milioni di euro durante una compravendita organizzata all’interno della hall di un famoso albergo. Jovanovic, che in quella occasione si era finto immobiliarista, aveva consegnato alla vittima un borsone contenente banconote false da 200 euro. Nel 2002, invece, si era inventato di essere un professionista italiano e aveva sottratto 90mila euro a un austriaco che aveva agganciato con la scusa di comprare una sua proprietà in Austria. Nel 2007 è finito negli elenchi dell’Interpol per aver commesso 4 rip-deal in Germania, Svizzera e Austria usando l’identità “Claudio Moro”.
Ma il suo capolavoro è dell’aprile 2017, quando si è trasformato in Samuel Abraham Lewy Graham, rabbino diplomatico della comunità ebraica milanese, capace di ingannare un gallerista di Londra e di sottrargli due dipinti: La fanciulla sul prato di Renoir e La sacra famiglia di Rubens. Valore stimato in 26 milioni di euro. Jovanovic e complici li portarono in una villetta di Monza riconvertita per l’occasione in sede di un consolato generale, e dopo aver sistemato le opere in una stanza e gli ospiti in un’altra, con una scusa sparirono col tesoretto. I due capolavori sono stati recuperati non molto tempo dopo in un campo nomadi in Piemonte.
Jovanovic al momento è libero (anche se sarà sottoposto alla sorveglianza speciale) ma ieri gli agenti della divisione Anticrimine di Milano si sono presentati a casa sua per sequestrargli beni del valore di 2 milioni di euro.
Un provvedimento che conclude l’indagine patrimoniale sul 46enne ufficialmente disoccupato ma in realtà proprietario di appartamenti (Trezzano sul Naviglio e Sedriano), auto di lusso (Ferrari 360 Modena Spider e un’Audi A6) e gioielli (trilogy con 21 diamanti a fiori, un braccialetto con 210 diamanti, un altro con 52 e un terzo con 56).

Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Maggio 2020, 06:00
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