Allarme cure a domicilio: «In Lombardia mancano 520 infermieri di famiglia e 100 medici»

Allarme cure a domicilio: «In Lombardia mancano 520 infermieri di famiglia e 100 medici»

di Simona Romanò

«Mancano 520 infermieri di famiglia e oltre cento medici per le Unità speciali, le cosiddette Usca finanziate dal governo in aprile».

Il Partito Democratico in Regione denuncia «l’assenza del personale sanitario che si deve dedicare all’assistenza domiciliare dei casi Covid», isolati in casa: «In Lombardia sono a oggi 85mila persone, ovviamente in constante crescita; di queste, almeno 25mila a Milano città». Fra ammalati e quarantenati in attesa di vedere se sono stati contagiati.

SOS CURE A DOMICILIO La mancanza di specialisti per le cure a casa è un’emergenza nell’emergenza della seconda ondata, perché i pronto soccorso sono vicini al collasso per l’iper afflusso di malati Covid che, dopo circa sette ore di attesa, dicono dall’Ats, «sono rimandati a casa, poiché i sintomi non sono così gravi per un ricovero». Ma che hanno pur sempre bisogno di aiuto e supporto. «Da qui l’urgenza di potenziare la medicina territoriale, sempre più necessaria visto l’onda di contagiati in crescita», avverte il Pd in Regione con la consigliera dell’opposizione Carmela Rozza che oggi solleverà la questione in consiglio regionale.

MANCANZA DI PERSONALE Nella Città metropolitana sono 13-14 le Usca attive con circa 28 dottori, ma il governo aveva previsto un’Usca ogni 50mila abitanti.

Ovvero: nella Città Metropolitana dovevano essere arruolate almeno 75 Unità speciali; di queste, 27 da far giare a Milano coordinate dalle Asst. E scarseggiano anche gli infermieri di famiglia: soltanto a Milano ne mancano 216; 520 nell’intera provincia.

CHIAMATA ALLE ARMI «Evitiamo che i pazienti, non avendo un punto di riferimento, corrano impropriamente ai pronto soccorso», dichiara Rozza. «Quindi, la ricerca del personale è la priorità di questi giorni: una chiamata alle armi per gli infermieri in pensione e quelli “liberi”, perché i reparti non Covid stanno chiudendo. E poi, in via straordinaria, assumiamo il personale infermieristici straniero, perché oggi chi non ha la cittadinanza italiana non può essere contrattualizzato negli ospedali pubblici».


Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Novembre 2020, 09:04
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