Milano, al Crazy Cat Cafè si mangia in compagnia di nove gatti

Milano, al Crazy Cat Cafè il dolce o lo spuntino si mangia in compagnia di nove gatti

di Maria Bruno

Maria Bruno Oggi si festeggia il Giorno del gatto. Per chi ama il felino domestico, ma anche per i curiosi di luoghi originali, c’è il Crazy Cat Cafè. Pareti verde acqua, parquet, tavolini e gatti: non un semplice bar, ma un “crazy” bar in via Napo Torriani. Il bistrot e pasticceria propone brunch pranzi e dolci con un’insolita compagnia: quella di nove felini. Dai nomi rock come Elvis, Jimi Hendrix, David Bowie, Mina. «Chi viene da noi dice di trovare un’oasi di pace nel caos milanese», spiega Alba Gualtieri, ideatrice e proprietaria del locale, fondato nel 2015.

Qual è l’origine del locale?

«Tutto nasce da un viaggio nel 2014 in Giappone, a Osaka, dove ho visto un bar che ospitava gatti. L’atmosfera era rilassante, mi sentivo a casa e i gatti mi davano conforto. Quando sono rientrata in Italia ho pensato di aprirne uno a Milano, dove vivo».

Come gestisce il locale?

«Tutto è pensato per il benessere dei gatti: logica, arredamento, numero di coperti e ingressi. Ci sono regole da rispettare: se i gatti dormono, non devono essere disturbati; non si possono prendere in braccio, non sono oggetti ma scelgono loro da chi farsi coccolare; non si può dar loro cibo; l’atmosfera deve rimanere tranquilla. I nove gatti sono l’essenza del locale».

Perché nove?

«Inizialmente erano sei cuccioli, ma l’anno dopo ne abbiamo trovati altri tre, per cui sono diventati nove e questo ci piaceva, anche per il rimando alla leggenda delle tante vite dei felini.

Ogni gatto ha un nome di un cantante del panorama musicale mondiale, a conferma che sono loro le star del locale. Ormai siamo una famiglia».

Dove vivono i gatti?

«In una stanza privata dove hanno le loro gattaiole, ma hanno accesso anche alla sala ristorazione, in cui ci sono passerelle sopraelevate e possono girare fra i tavoli. Vietate ovviamente cucina e caffetteria. Nella loro stanza hanno sempre cibo e acqua, e sono costantemente controllati dalla veterinaria».

Ci sono mai state lamentele dei clienti?

«In sei anni e mezzo non mi è mai capitata una lamentela. Lo staff è attentissimo: pulizia completa due volte al giorno e massima professionalità. L’unico problema potrebbe sorgere quando i gatti stanno dormendo o non vogliono compagnia, per cui i clienti, che entrano con l’aspettativa di giocarci, rimangono delusi».

I gatti hanno accusato il lockdown?

«Sì, purtroppo. In particolare, hanno subìto anche la mancanza di contatto: erano costantemente nervosi e depressi. Abbiamo dovuto contattare la nostra comportamentalista felina e siamo intervenuti per curarli e stare con loro tutti i giorni anche durante il lockdown. Hanno sofferto molto».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Febbraio 2022, 06:55
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