Il suo corpo era avvolto nelle coperte, separato dal resto della casa da una porta chiusa e sigillata con il silicone per evitare che la puzza arrivasse al pianerottolo. Se non fosse stato per il suo figlio adottivo, un uomo di 31 anni di origini sudamericane, chissà quando sarebbe stato scoperto il cadavere. È stato lui a inviare l’email al veterinario e secondo la squadra mobile non ci sono molti dubbi sulla sua responsabilità nell’omicidio. I segni trovati sul collo lasciano ipotizzare che Begatti sia stato strangolato, ma il medico legale ha affidato all’autopsia la definizione esatta delle cause della morte. Da una prima analisi, basata anche sullo stato di avanzata decomposizione del corpo, sembra che l’omicidio sia avvenuto circa due settimane fa. In tutto questo tempo il figlio sarebbe rimasto in casa, forse per restare vicino al padre o per pianificare la sua uscita di scena. Oltre all’email l’uomo ha lasciato un’altra lettera scritta a mano nella busta che conteneva le chiavi.
Le parole usate in entrambi i testi lascerebbero intendere il desiderio di togliersi la vita.
Gli investigatori, diretti dal pm Enrico Pavone, hanno iniziato a cercarlo immediatamente, la speranza è di trovarlo prima che possa mettere in pratica quanto annunciato. I vicini lo descrivono come una persona schiva, disoccupato e sempre alla ricerca di piccoli lavori saltuari. L’unico momento in cui appariva più disteso era quando portava a spasso il suo cagnolino, quel bassotto che è stato trovato in casa in perfetta salute.
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Novembre 2017, 23:30
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