Milano, caro bollette e post covid fanno abbassare le saracinesche: 1300 negozi in meno in 5 anni

a soffrire di più bar, ambulanti, tabacchi. Bene alberghi, boom web e internet

Milano, caro bollette e post covid fanno abbassare le saracinesche: 1300 negozi in meno in 5 anni

di Simona Romanò

È la lenta agonia dei negozi di quartiere: negli ultimi 5 anni 1300 hanno abbassato per sempre la saracinesca. Librerie e piccole botteghe alimentari. Bar e pizzerie. Cartolerie, mercerie, ferramenta, panetterie e negozi di dischi. Sono purtroppo numerose le insegne di Milano scomparse negli ultimi anni, con in mezzo la pandemia che ha pesato più del resto. Ma non solo. Anche gli affitti troppo salati, la concorrenza dell’e-commerce e il mancato ricambio generazionale hanno avuto il loro peso. Attività che nel quartiere svolgevano una funzione di presidio sociale, contribuendo ad animare anche le vie meno centrali, creando relazioni di vicinato tra clienti e chi vi lavora. Le chiusure sono «un fenomeno che contribuisce a rendere meno vivibile la nostra città», ha detto il presidente di Confcommercio Milano, Carlo Sangalli. «Occorrono più incentivi per le attività commerciali che danno valore al territorio e lo rendono più attrattivo».

MENO VETRINE I dati del Registro Imprese, che mettono a confronto il 2022 con gli anni precedenti, fotografano una Milano con meno vetrine, sia in cento che nelle periferie. Ma mentre nel centro un po’ di ricambio c’è, negli angoli più decentrati spesso e volentieri il rischio è che le saracinesche rimangano calate per sempre. E prosegue la desertificazione. I dati parlano chiaro: l’anno scorso sono scesi sotto quota 30mila i negozi aperti. Nello specifico, si contano 29.740 attività di commercio al dettaglio, compresi bar, ristoranti e strutture ricettive. Alla chiusura del 2017, invece, erano quasi 31 mila. I bar, soprattutto quelli senza cucina, soffrono molto la crisi: in tre anni il numero è calato di circa 300 negozi, registrando un meno 2,8% rispetto al 2019. Crollano anche le tabaccherie (meno 8,9% negli ultimi tre anni) e le gioiellerie (meno 5,9% dal 2017 ad oggi). Ormai introvabili nei quartieri i piccoli negozi di ferramenta: a Milano resistono solo 235 attività. A rimetterci anche ambulanti, che oggi sono 890: in calo del 18,6% dal 2019 e del 29,7% in cinque anni.

INTERNET E MINIMARKET In quattro anni boom del “commercio di prodotti via internet”, con un +104,1%, dovuto all’effetto della pandemia. E crescono i minimercati gestiti da stranieri, con un +21,6% nel confronto fra 2019 e 2023. In controtendenza c’è anche il settore alberghiero: sopravvivono e aprono hotel, bed and breakfast, ostelli e ciò che ruota attorno al mondo del turismo, soprattutto a prezzi low cost.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Maggio 2023, 06:55
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