Appalti truccati sul servizio ambulanze, arrestato il dg dell'Asst di Pavia

Appalti truccati sul servizio ambulanze, arrestato il dg dell'Asst di Pavia

di Giammarco Oberto

Il blitz delle fiamme gialle della Compagnia di Vigevano è scattato all'alba. L’arresto più eclatante, al termine di una lunga indagine su appalti truccati per i servizi di trasporto in ambulanza, è quello di Michele Brait, 54 anni, dal 2016 direttore generale dell’Azienda socio sanitaria territoriale di Pavia: la Regione lo ha subito sospeso. Assieme a lui sono finiti ai domiciliari - su disposizione del gip di Pavia Maria Cristina Lapi - anche il dirigente amministrativo del servizio acquisti e gare, Davide Rigozzi, 39 anni, e i fratelli Antonio e Francesco Calderone, originari di Messina e residenti rispettivamente a Roma e ad Arese, ovvero i due amministratori della cooperativa di Pesaro First Aid One Italia, con base a Bollate, che gestiva il servizio di trasporto in ambulanza per gli ospedali di Voghera, Vigevano, Mede, Mortara, Casorate Primo, Broni e Stradella.

L’accusa è pesante: turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture. Ancora più grave perché qui il conto alla fine lo hanno pagato i malati. Secondo le indagini del sostituto procuratore Roberto Valli e coordinate dall’aggiunto Mario Venditti, le irregolarità nel bando di gara indetto dalla Asst di Pavia nel 2017 fioccavano.

E la First Aid One, che si è poi aggiudicata l’appalto del valore di 2,3 milioni di euro, aveva presetato all’Asst un’offerta anomala, talmente fuori mercato (perché quanto offerto non copriva neanche i costi del servizio), da impedire la partecipazione di tutte le altre associazioni presenti nella provincia di Pavia che per anni avevano svolto lo stesso servizio in convezione.

Inspiegabilmente però - sostengono gli inquirenti - i vertici di Asst Pavia hanno sorvolato sulle anomalie. E anche sui disservizi che si sono verificati fin da subito, con ritardi e mancate prestazioni sanitarie segnalate di continuo sia dai famigliari dei malati trasportati da un ospedale all’altro, sia dai medici in servizio negli ospedali della zona. Una serie di episodi che hanno fatto subito insospettire gli investigatori sull’utilizzo di un numero di autoambulanze e automediche inferiore a quello che era stato offerto nella gara d’appalto.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Marzo 2021, 06:00
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