Troppe aggressioni, in Lombardia arrivano le bodycam per gli infermieri delle ambulanze

Saranno sulle divise del personale Areu e nelle ambulanze. Nel 2022 già 28 violenze

Troppe aggressioni, in Lombardia arrivano le bodycam per gli infermieri delle ambulanze

di Simona Romanò

Feriti insofferenti per una prestazione medica, a loro dire, poco veloce. Oppure alterati per vari fattori, per esempio, per il troppo alcool bevuto. Pazienti che, trasportati al pronto soccorso, perdono la pazienza. Spesso sono anche gli accompagnatori dei malati a perdere il controllo. Ed ecco che scatta l’aggressione, verbale o fisica, nei confronti di dottori, infermieri e personale del 118 che agiscono nelle vesti di soccorritori e poi devono essere a loro volta soccorsi, perché assaltati. Dalle parolacce si passa alle mani: volano spintoni, cazzotti e calci. Le violenze ai danni degli operatori dell’Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) sono già 28 nel primo semestre del 2022. «In netta crescita», dicono dalla Regione che corre ai ripari.

OPERAZIONE SICUREZZA. La giunta regionale stanzia un milione e cinquecentomila euro per l’installazione di telecamere sui cruscotti delle ambulanze e l’acquisto di bodycam che saranno “indossate”, entro fine anno, dagli operatori in servizio. In tutto, un pacchetto 850 occhi elettronici. È quanto prevede il bando presentato ieri: «Alcuni mezzi di soccorso sono già dotati di videosorveglianza, soprattutto quelli che gravitano nella Città Metropolitana, dove le aggressioni sono più frequenti», precisa l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato. «Entro fine anno completeremo il progetto, andando a montare gli apparecchi in tutte le 630 ambulanze della Lombardia».

E così i camici bianchi avranno addosso le mini telecamere che potranno essere collegate direttamente a carabinieri e poliziotti, in grado di intervenire in tempo reale in caso di situazioni di pericolo.

SOS PERSONALE SANITARIO. Il trend delle aggressioni è in costante crescita: sono state 33 nel 2020; salite a 45 nel 2021 e già a quota nel 28 da gennaio di quest’anno. Per di più si tratta di numeri per difetto, perché la raccolta dei dati è lacunosa, mancando una legge che imponga di mappare il fenomeno. E le prepotenze verbali, fra insulti, con tanto di pesanti minacce, non sono conteggiate. Scatta quindi l’allarme. «L’attenzione verso questo fenomeno è alta», assicura l’assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti.

PREVENZIONE. «È un progetto che vuole tutelare gli operatori sanitari che tutti i giorni si trovano ad intervenire in differenti e difficili contesti», commenta il governatore Attilio Fontana. «Le videocamere fisse e le bodycam avranno infatti un duplice ruolo: non solo di “documentazione” degli episodi, ma anche di prevenzione e di dissuasione da eventuali comportamenti violenti». «L’obiettivo è protegger chi, con sacrifici enormi, è al servizio dei cittadini», termina De Corato.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Luglio 2022, 18:05
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