Salme di bambini riesumate: le famiglie non sapevano nulla. «Una nonna si è sentita male»

Salme di bambini riesumate: le famiglie non sapevano nulla. «Una nonna si è sentita male»
Salme di bambini riesumate all'insaputa delle famiglie: accade al cimitero comunale di Monza, dove allo scadere della concessione decennale oltre cento salme sono state spostate dal campo numero 8 ad un ossario, senza nessun preavviso. E una nonna, che era andata al cimitero per andare a trovare il nipotino, dopo essersi ritrovata invece davanti un cumulo di terra smossa, si è sentita male: stessa sorte è toccata ad altre quattro famiglie i cui bambini erano sepolti nello stesso campo.

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Secondo il Comune di Monza, la procedura è stata seguita come da regolamento, ovvero con l'affissione di appositi cartelli all'interno del cimitero e un elenco di nomi pubblicati sul sito del Comune. Da questa lista, precisa il municipio, cinque famiglie sarebbero state escluse «per un errore del software informatico». Sulla vicenda ha presentato un'interrogazione in Consiglio comunale il consigliere ed ex sindaco di Monza Roberto Scanagatti. «Mi hanno telefonato alcuni genitori di bambini per segnalarmi l'accaduto - ha raccontato all'ANSA - un cittadino mi ha raccontato che sua madre, la nonna, si è sentita male arrivando in cimitero e scoprendo che la tomba del nipotino non esiste più».

Oltre a quanto previsto da regolamento, un preavviso di sei mesi e la pubblicazione di un annuncio sul sito del Comune, sono stati affissi cento manifesti in giro per la città, mentre non è previsto l'invio di comunicazioni ad personam, come accade in tutte le città con più di centomila abitanti. «Sono sconcertato e addolorato per quanto accaduto, sto cercando di ricostruire l'iter degli eventi - ha spiegato il sindaco di Monza Dario Allevi - quei cinque nomi esclusi dalla lista pubblicata in rete sono dovuti ad un bug informatico e forse alla mancanza di quel pizzico di cuore in più nel lavoro di chi si è occupato dell'avviso, che non ha notato la mancanza di cinque nomi da un elenco numerato».

Il sindaco sta ora cercando di contattare le famiglie di quei cinque bimbi, per poter «chiedere scusa a nome della città e trovare un modo di lenire il loro dolore, magari pensando a un modo per ricordare i loro piccoli nel giardino del cimitero». A quanto emerso, una delle cinque famiglie, trasferitasi in Sicilia, ha già provveduto a ritirare i ricordi presenti sulla tomba del figlio, mentre per un altro piccino deceduto «sarà difficile perché la mamma, ragazza madre, è scomparsa a sua volta prematuramente ed era l'unica parente» ha aggiunto Allevi. Lo stesso per altri due bambini, i cui genitori sono irreperibili o vivono all'estero da anni.

Per l'ex sindaco di Monza però, la situazione andava gestita diversamente: «hanno affisso cento manifesti, quando sarebbe stata doverosa una lettera ad ogni famiglia - ha detto Scanagatti - sono certo che di quelle famiglie nessuno sapesse nulla». «Quando un cittadino ha chiesto chiarimenti al custode su dove si trovino i resti del figlio non ha ottenuto risposta, ma - ha concluso amaramente - solamente un'indicazione: una tettoia sotto la quale c'erano degli scatoloni con dentro peluche e tutto quanto altro si trovava sulle tombe».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Ottobre 2019, 12:29
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