Morta a 9 mesi poche ore dopo essere stata dimessa dal pronto soccorso. Un dramma a cui i genitori della piccola Khadija Lulù non riescono in alcun modo a rasssegnarsi: «Nostra figlia si sarebbe potuta salvare. Chiediamo giustizia, non si può morire così», dicono tra lacrime e rabbia Catella De Martino, 30 anni, e Abdelmajid Masrour, 50 anni. La loro bambina, ultima di cinque fratelli, è morta venerdì mattina a San Fiorano, in provincia di Lodi, dove era da poco tornata dopo una visita al pronto soccorso "Guglielmo da Saliceto" di Piacenza per una febbre alta.
La febbre e le dimissioni
A raccontare al Corriere della Sera cosa è accaduto nella notte tra giovedì e venerdì è la mamma. I genitori avevano portato la bambina al pronto soccorso intorno all'una, preoccupati per una febbre alta che non scendeva unita a problemi respiratori. «La febbre non scendeva: prima a 40, poi a 39. La bambina ha anche vomitato.
La tragedia
Mamma Catella racconta che poi la bimba, una volta a casa, sembrava essersi ripresa. Si è addormentata nel passeggino, e solo a mezzogiorno del venerdì il papà si è accorto che non respirava più. Hanno immediatamente chiamato i soccorsi, ma per la piccola non c'era ormai più nulla da fare. Il procuratore della Repubblica di Lodi, Maurizio Romanelli, ha disposto l'autopsia sul cadavere per cercare di stabilire l'esatto motivo del decesso. La salma è stata trasferita all'istituto di Medicina legale di Pavia.
Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Marzo 2024, 10:57
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