Acido, in appello Boettcher condannato a 23 anni: "So che devo espiare le mie colpe"
di Angela Calzoni
La corte non ha dato spazio alla ricostruzione alternativa dell'aggressione a danno di Stefano Savi, che per i giudici di primo grado è stato sfigurato perché troppo somigliante al fotografo Giuliano Carparelli, vero obiettivo della banda dell'acido. Rigettata anche la richiesta dei difensori del broker, Corrado Limentani e Ermanno Gorpia, di riaprire il processo sentendo una nuova testimone che potrebbe far luce proprio sul blitz contro Savi o di rinviare il processo a settembre, dopo la pronuncia della Cassazione sull'aggressione a Pietro Barbini, per un eventuale patteggiamento.
L'unica parziale riforma operata rispetto al verdetto di primo grado riguarda i risarcimenti a favore delle vittime. Alla luce delle somme pari a «diversi milioni di euro» già versate da Boettcher a tutte le parti civili dei processi dell'acido, infatti, i giudici hanno escluso che debba ancora versare le statuizioni civili decise in primo grado. Il broker sperava in una pena più bassa, ma ha accettato la sentenza «con dignità», ha detto l'avvocato Limentani. Boettcher «era preparato a questa eventualità - ha aggiunto il legale - ma ha accettato la sentenza perché sa che deve espiare una pena».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Luglio 2017, 09:19
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