Vita digitale o analogica?

Vita digitale o analogica?

di Flaminia Bolzan

Il salotto è anagraficamente trasversale, si rivolge a tutti. Oggi però mi metto dalla parte dei diversamente giovani, tutti quelli che appartengono alla generazione il cui anno di nascita ha il 5 come primo numero identificativo della decade novecentesca. Se vi chiedete il perché, lo riassumo nella maniera più semplice possibile: perché ho cambiato sguardo e prospettiva e mi sono messa dalla parte di chi non troppo bonariamente mi ha sempre fatto notare quanto in fondo l’analogico dovesse far ancora parte della nostra comune esistenza.

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Vita digitale o analogica

La digitalizzazione della vita è sicuramente comoda, fa risparmiare spazio, tempo, un sacco di beghe e quello che vi pare, ma è evidentemente un percorso tortuoso che si traduce in un’infinita gimkana tra una serie di rotture di palle epiche.

Senza spid praticamente sei fuori dal mondo, per fare lo spid ti serve lo smartphone, se perdi lo smartphone sei fuori dal mondo, perché per recuperare lo smartphone hai bisogno di informazioni che sono lì, dentro lo smartphone. Idem per ciò che riguarda tablet, personal computer, generatori di password e altro. Non se ne può più. Autenticazione a due fattori che se disgraziatamente superi lo spazio dell’archiviazione di una mail succede esattamente ciò che ho scritto sopra: sei fuori dal mondo. Ho sempre preso in giro i miei genitori per la goffaggine nell’utilizzo dei vari dispositivi, ma oggi mi rendo conto di una cosa, non erano “poco capaci”, erano solo manifestamente contrari ad apprendere. A tutti i nativi dei meravigliosi anni ‘50 oggi, voglio mandare un virtuale abbraccio, forse, avevate capito una cosa importante: come utilizzare, bene, la carta e la penna.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Luglio 2023, 08:17
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