Firenze ricorda le vittime della mafia, Funaro: «Non dobbiamo stare in silenzio»

In occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie

Firenze ricorda le vittime della mafia, Funaro: «Non dobbiamo stare in silenzio»

Firenze ricorda la vittime della mafia. «Ogni nome è una storia di una persona, di una famiglia, di una comunità e ognuno di noi deve sentire per ogni persona che ha perso la vita a causa della mafia un grande senso di responsabilità e tanta riconoscenza. Come Istituzioni abbiamo sulle spalle il peso e la responsabilità di dover mandare messaggi forti di speranza e di consapevolezza di quanto sia fondamentale contrastare le mafie». Lo ha detto l’assessore a Educazione e Welfare Sara Funaro, intervenendo al Cinema della Compagnia dove si è tenuta l’iniziativa di Libera Toscana in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, alla quale hanno partecipato gli studenti di alcune scuole di Firenze. Lo slogan di quest’anno è «Terra mia. Coltura cultura».

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«Ogni anno Libera manda messaggi forti e universali - ha continuato l’assessore -. Mettere insieme l’ambiente e la cultura permette di concentrare l’attenzione su questi due temi che sono due capisaldi della nostra azione amministrativa. Lavorare sull’ambiente a 360 gradi è importante perché come dice don Ciotti si tratta di rivedere anche i rapporti di forza e i soprusi che vengono esercitati anche sulle nostre terre dal punto di vista dello sfruttamento della forza lavoro; altrettanto importante è lavorare sulla cultura perché è l’arma più potente che abbiamo e ha la forza di scuotere le coscienze».

«L’ambiente e la cultura possono essere due armi buone e pacifiche per mandare messaggi di forza contro le mafie - ha aggiunto Funaro -, entrambi questi temi ci consentono di dire che dobbiamo continuare a lavorare in maniera coordinata, anche con le scuole. I ragazzi possono essere sentinelle importanti per la lotta contro le mafie e per fermare chi entra in meccanismi complessi e pericolosi, che sono da condannare senza se e senza ma».

«Per combattere le mafie non dobbiamo stare in silenzio; dobbiamo parlare, denunciare e tenere alta l’attenzione se vogliamo contrastare questo drammatico fenomeno - ha proseguito l'assessore -. Il mostro della mafia esiste nel nostro Paese e nelle nostre regioni. Sono d’accordo con il procuratore Giuseppe Creazzo quando ha ricordato che tanti anni fa non c’era questa consapevolezza sul nostro territorio: in passato non c’era la consapevolezza che c’è oggi, sia da parte dei vari livelli istituzionali che dei cittadini, di quanto le infiltrazioni mafiose siano pericolose».

«Consapevolezza che è cresciuta negli anni grazie a un lavoro costante e quotidiano - ha spiegato l’assessore - da parte di magistratura, forze dell’ordine, Istituzioni e delle realtà come Libera. Continuiamo a collaborare tutti insieme con don Bigalli e Libera, che tutti i giorni tengono alta l’attenzione e la bandiera della legalità e della giustizia, che sono due concetti che devono stare insieme». 

L’assessore Funaro ha anche commentato la frase scelta dagli studenti in questa Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie «Stare in silenzio ci ammazzerà»: «Questa frase mi ha molto colpito perchè denota nei giovani la condapevolezza di quanto i fenomeni mafiosi siano gravi e pericolosi e di quanto sia importante lavorare per sconfiggerli affinché negli anni ci siano sempre meno nomi da leggere e sempre meno vittime da ricordare».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Marzo 2022, 17:05
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