I legali di Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo in via definitiva per l'omicidio di Yara Gambirasio, avranno accesso per la prima volta ai reperti dell'indagine che hanno portato alla condanna del carpentiere. Si potrà visionare tutto il materiale, ma senza fotografarlo, tra cui i leggins e gli slip della ginnasta tredicenne sui quali venne isolato il Dna inizialmente identificato come 'Ignoto 1' e poi ricondotto proprio a Bossetti. Tra il materiale sono presenti anche i campioni di questo Dna.
Decisione della Cassazione
Gli avvocati del condannato, da tempo chiedevano l'accesso al materiale, ma i giudici di Bergamo avevano sempre negato questa autorizzazione. Lo scorso 19 maggio, la Corte di Cassazione, ha rimandato il caso alla procura di Bergamo, chiedendo di autorizzare la visione.
Riapertura del processo?
L'obiettivo della difesa di Bossetti è quella di poter analizzare i vari reperti, per i quali dovrà chiedere un'ulteriore autorizzazione, e se emergesse qualcosa di nuovo, allora potrebbero chiedere la revisione del processo.
Yara, allora 13enne, fu rapita uscendo dalla palestra di Brembate Sopra il 26 novembre 2010, vicino casa, e fu trovata senza vita in un campo di Chignolo d'Isola, alcuni mesi dopo, il 26 febbraio 2011.
Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Novembre 2023, 11:38
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