Willy Monteiro, la difesa in appello dei fratelli Bianchi: «Testimoni inattendibili, erano ubriachi»

La linea difensiva contesta la ricostruzione dell’accaduto che ha portato alla condanna in primo grado e sottolinea che, se responsabilità c’è stata, non è stata volontaria

Willy Monteiro, la difesa in appello dei fratelli Bianchi: «Testimoni inattendibili, erano ubriachi»

di Redazione Web

Ubriachi e poco lucidi. La linea difensiva che gli avvocati dei fratelli Bianchi, e degli altri due imputati, si basa tutto sul fatto che i testimoni non siano attendibili. L'omicidio di Willy Monteiro sarebbe avvenuto, secondo gli avvocati dei fratelli Bianchi, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro, in una strada non illuminata e quindi le testimonianze di chi ha assistito,, sempre secondo la linea difensiva, non sarebbero da prendere in considerazione: al massimo si sarebbe trattato di un incidente.

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La difesa

La difesa dei legali è chiara: screditare le numerose testimonianze di amici e presenti che hanno assistito all'omicidio di Willy Monteiro. Gli avvocati intendono sostenere questa tesi nel secondo grado di giudizio del processo per la morte di Willy Monteiro Duarte, sperando di ottenere un’assoluzione o uno sconto di pena.

In primo grado, i giudici della Corte d’Assise di Frosinone hanno condannato i fratelli Bianchi all'ergastolo motivando la decisione con la «furia cieca» attuata nei confronti del giovane di origini capoverdiane, oltre ai 23 anni di carcere Francesco Belleggia e i 21 anni a Mario Pincarelli, tutti accusati di omicidio volontario del 21enne aiuto cuoco ucciso a Colleferro.

Il secondo grado

Secondo gli avvocati, le testimonianze ascoltate al processo andrebbero poste in discussione perché si tratta del racconto di giovani di ritorno da una serata in discoteca, che intorno alle 3 di notte «si trovavano nei luoghi della cosiddetta movida - scrive l’avvocata di Marco, Vanina Zaru - un’indagine più accurata per comprendere chi e in che misura avesse quanto meno assunto alcolici avrebbe probabilmente delineato lo scenario della reale attendibilità e della genuinità dei ricordi».

 

Clima ostile

Secondo i legali degli imputati, i loro assistiti sarebbero stati anche vittima di un clima ostile, alimentato dalla stampa, che avrebbe influito sull’imparzialità dei giudici. Zaru sottolinea che non è stata chiarita la dinamica dei fatti, né il «contributo obiettivo» di ogni singolo imputato, e non è stato neanche possibile avere una risposta «in termini certi» sulla causa della morte di Willy Monteiro.

Secondo il legale, infatti, se proprio c’è stata una responsabilità, si può parlare al massimo di omicidio preterintenzionale, un incidente, nulla di più. «Marco Bianchi non è colto, ha gusti musicali di dubbio gusto, è calato in una realtà in cui è importante dare di sé, sui social, un’immagine di persona benestante e vincente, è rumoroso e per certi aspetti può apparire sgradevole - scrive ancora Zaru -, ma oltre ad essere lo specchio della società in cui viviamo e in cui stiamo facendo crescere i nostri figli, non appare diverso da molti altri giovani che cercano di imitare stili di vita fatui».

 

Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 20:27
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