Veronica Panarello, la difesa spiega la strategia dell'appello: «Ecco come dimostreremo che non ha ucciso Loris»

Veronica Panarello, la difesa spiega la strategia dell'appello: «Ecco come dimostreremo che non ha ucciso Loris»

di Alessia Strinati
Si avvicina la data del processo di Appello per Veronica Panarello, la mamma del piccolo Loris Stival, accusata dell'omicidio del figlio di 8 anni avvenuta il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina. L'avvocato Villardita continua a sostenere l'innocenza di Veronica e durante un'intervista a Mattino 5 ha spiegato quale sarà la strategia della difesa. 

Loris, «da Veronica niente movente né incapacità». Il legale intervistato a Mattino Cinque Video



Secondo il legale ci sarebbe una contraddizione nel movente del delitto. La donna non aveva alcun motivo per uccidere il figlio, sostiene il legale, e nonostante l'accusa abbia risposto che Veronica fosse affetta dalla sindrome di Medea, a Veronica non è stata riconosciuta nemmeno la semi infermità mentale. La mamma era perfettamente lucida al momento del delitto e non avrebbe avuto alcun motivo per fare del male a suo figlio.

«Arrivare a una sentenza di primo grado e poi d'appello senza aver trovato un movente mi sembra sia assolutamente riduttivo. È vero, un omicidio non sempre necessita di un motivo ma qui non siamo di fronte a un processo di mafia o a un killer. Stiamo parlando di una madre che uccide un figlio, un'anomalia sotto il profilo esistenziale», ha spiegato Villardita. Solo alla fine del processo si vedrà cosa ne sarà della Panarello a cui, intanto, è stata tolta la podestà genitoriale del secondo figlio.  
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Giugno 2018, 16:04
© RIPRODUZIONE RISERVATA