Ci sarebbe, quindi, una sorta di volume fantasma sotto la faglia del terremoto in Italia centrale che ha coinvolto nel 2016 ad Amatrice e Norcia: come una fisarmonica, potrebbe aver creato lo spazio per accogliere tutto il volume di roccia che si è abbassato durante la sequenza sismica. È l'ipotesi dei ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) pubblicata sulla rivista Scientific Reports.
Bignami C. et al (2019) Volume unbalance on the 2016 Amatrice - Norcia (Central Italy) seismic sequence and insights on normal fault earthquake mechanism
— geocappiello (@geocappiello) 13 marzo 2019
Published 2019-03-12 Scientific Reports vol. 9 art. n. 4250https://t.co/zZYutkO29Y#earthquake #Norcia #Amatrice #seismic pic.twitter.com/QtVOhP89ok
Un risultato che ha fatto sorgere la domanda su dove vada a finire questa massa di crosta in eccesso.
I ricercatori hanno così pensato che possa esserci «un volume fantasma che si trova sotto la roccia che si è abbassata, sotto la faglia, e che viene occupato quando c'è il terremoto. Non uno spazio vuoto, ma migliaia di fratture che creano lo spazio nella roccia, che può essere compresso per accogliere la roccia che si abbassa durante il sisma», continua Bignami. Il modello elaborato prevede che nella fase preparatoria del terremoto si formino nella crosta fragile (i primi 10-15 chilometri) migliaia di microfratture lungo la catena appenninica, creando un volume dilatato che collassa quando non riesce più a sostenere il peso delle rocce sovrastanti. In questo modo accoglie il volume in eccesso che si abbassa durante il terremoto, come una fisarmonica che si chiude. Questo volume conclude Bignami, potrebbe «dare indicazioni sulla magnitudo dei terremoti e le zone da cui possono originare altri sismi importanti».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Marzo 2019, 12:50
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